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Attualità venerdì 08 ottobre 2021 ore 09:57

Sentiero Oxfam sulle orme dei pellegrini

Guidati dal racconto dei minori migranti delle strutture di accoglienza gestite Oxfam, accompagnati da prodotti tipici locali e vino della zona



GAIOLE IN CHIANTI — La camminata lungo il Sentiero Oxfam è alla quinta edizione e torna in programma il prossimo 10 Ottobre, dopo la pausa dello scorso anno imposta dalla pandemia. Sulle orme dei pellegrini, per scoprire assieme ai minori stranieri non accompagnati accolti da Oxfam a Firenze e in Toscana un antichissimo percorso, attraverso un sentiero di oltre 8,5 chilometri, lungo l’antica via che attraversa i monti del Chianti.

L’iniziativa unisce una suggestiva esperienza in mezzo alla campagna toscana, con un momento di riflessione sul dramma dell’esodo che coinvolge oltre 82 milioni di persone nel mondo e tantissimi minori che arrivano nel nostro Paese da soli: oltre 7.800 solo nei primi 6 mesi del 2021. 286 quelli accolti in Toscana nel 2020.

Guidati dal racconto dei minori migranti delle strutture di accoglienza gestite Oxfam e dagli altri partner del progetto SAI a Firenze, accompagnati da prodotti tipici locali e vino della zona, i partecipanti si troveranno così immersi in un viaggio simbolico disseminato di cartelli e legende con rimandi alle interminabili e spesso atroci odissee a cui sono costretti i ragazzi arrivati in Italia. Lungo il percorso sarà inoltre possibile visitare il Castello di Meleto e le due splendide Pievi Romaniche di Spatenna e San Pietro in Avevano. Luoghi dal forte contenuto simbolico, che rappresentano al meglio il senso dell'accoglienza, avendo avuto nei secoli la funzione di spedali per i pellegrini e i bisognosi.

“Ho lasciato il mio paese, l’Albania, a 14 anni da solo per venire in Italia, la vedevo come un’occasione per studiare, lavorare, costruirmi una vita migliore. Sono arrivato a Napoli dove ho lavorato per un mese in condizioni pessime, cosa che mi ha spinto a tentare la fortuna a Firenze - racconta Flori Terziu, oggi accolto da Oxfam nel capoluogo toscano – Qui sono andato in giro per giorni da solo, senza che nessuno riuscisse a darmi indicazioni precise, nonostante spiegassi che ero minorenne, su cosa potevo fare per trovare una sistemazione, finché grazie all’aiuto delle Forze dell’Ordine sono entrato in contatto con Oxfam, grazie a cui ho potuto iniziare a studiare ed integrarmi”. Oggi Flori ha 18 anni e svolge il servizio civile presso una struttura di assistenza per persone con disabilità.

Maria Grazia Krawczyk, responsabile per Oxfam dei centri SAI ha detto “Siamo davvero felici di poter partecipare per il quinto anno a questo progetto che si svolge nel cuore della regione che ci vede impegnati ogni giorno nell'accoglienza di migranti. E per questo vogliamo ringraziare tutti i partner che renderanno possibile questo momento di incontro e di condivisione. Domenica sarà un’occasione per riflettere e condividere insieme un vissuto che troppo spesso non viene raccontato, dietro ai numeri del fenomeno migratorio. Storie in cui ragazzi in prevalenza tra i 15 e i 17 anni sono costretti a fuggire, da guerre, persecuzioni e miseria verso l’Italia e l’Europa, spesso attraverso l’inferno libico, senza sapere cosa li attende. Per fortuna oggi la legislazione italiana equipara i loro diritti a quelli dei ragazzi nati nel nostro Paese, grazie all’inserimento nei centri SAI (ex SPRAR). Ma molto resta ancora da fare”.

Per questioni di sicurezza, legate all’emergenza Covid, il numero massimo di partecipanti è di 50 persone, occorre contattare via mail francesca.silecchia@oxfam.it 


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