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Attualità mercoledì 10 dicembre 2014 ore 08:25

Acqua Borra, bando per favorirne il recupero

L’iniziativa punta a individuare un soggetto privato che possa promuovere, valorizzare e gestire l’area l'area termale



CASTELNUOVO BERARDENGA — Favorire la progettazione e la realizzazione di un intervento di sviluppo dell’area dell’Acqua Borra, individuando un soggetto privato, idoneo e qualificato, che possa promuovere il recupero funzionale della zona e la sua successiva gestione. E’ questo l’obiettivo del bando di gara illustrato questa mattina, martedì 9 dicembre, dal sindaco del Comune di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi, insieme al vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Alessandro Maggi e all’architetto Fabiano Simi.

“L’area dell’Acqua Borra - ha detto il sindaco di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi - rappresenta un sito di valore storico e sociale per il nostro territorio, frequentato fin dai tempi delle antiche civiltà per la presenza di una sorgente di acqua termale, e da alcuni anni l’amministrazione comunale sta lavorando per promuovere una riqualificazione urbanistica della zona che coniughi la sua funzionalità con il contesto ambientale e storico. Con questo obiettivo e attraverso questo bando di gara, vogliamo sviluppare il sito dell’Acqua Borra partendo dal recupero della sorgente di acqua mineralizzata calda e delle altre piccole sorgenti naturali presenti, mantenendo una fruibilità pubblica e unendo un modello di accoglienza e di sviluppo turistico sostenibile che valorizzi le risorse e le eccellenze paesaggistiche, ambientali, culturali ed enogastronomiche del territorio di Castelnuovo Berardenga”.

“La zona dell’Acqua Borra - aggiunge il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Alessandro Maggi - è una porta di accesso al Chianti senese, a poche centinaia di metri dal cippo di Monteaperti che ricorda la storica battaglia fra senesi e fiorentini, e costituisce un biglietto da visita e un invito a conoscere tutto il nostro ampio territorio. Dare vita a un'attività turistico-ricettiva in questa zona avrebbe una funzione attrattiva di notevole richiamo e influenza, con significative ricadute economiche e sociali su tutto il territorio castelnovino. Questo è l’obiettivo strategico di questo bando, che punta anche a razionalizzare e valorizzare il nostro patrimonio immobiliare pubblico”.

“La scelta di individuare un soggetto privato, anziché promuovere un intervento pubblico - dice ancora Maggi - ha tenuto conto della necessità di disporre in maniera continuativa e sicura di risorse finanziarie e umane, con figure professionali e specializzate. La durata della concessione prevista dal bando sarà modulata in funzione dell’equilibrio economico-finanziario degli investimenti e della gestione connessa. La dilazione del canone, inoltre, permetterà di attirare investitori realmente interessati, che potranno ammortizzare le spese in un arco temporale maggiore e, al tempo stesso, garantire adeguate garanzie sull’intervento di valorizzazione e la sua durata. L’investimento iniziale per il recupero e la valorizzazione dell’area è stimato in circa 145 mila euro, a cui si sommeranno i costi di manutenzione e gestione negli anni, a seconda del progetto presentato e attuato”.

Il bando. La concessione in gestione dell’area dell’Acqua Borra riguarda l’intero complesso immobiliare esistente, da adibirsi ad attività di ristorante, enoteca e bar, e l’intervento di recupero e valorizzazione della sorgente di acqua mineralizzata. Lo studio di fattibilità elaborato dall’amministrazione comunale indica i criteri generali dell’intervento, che potranno essere integrati da soluzioni progettuali alternative presentate in sede di gara. La durata della concessione è stabilita in quindici anni, a decorrere dall’inizio effettivo dell’attività certificata con la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Contestualmente all’inizio dell’attività, il concessionario dovrà avviare la realizzazione degli interventi obbligatori descritti nello studio di fattibilità e a partire dal dodicesimo mese dall’inizio effettivo dell’attività, dovranno essere avviati nuovi investimenti e migliorie proposte in fase progettuale. Entro due anni dalla scadenza della concessione, l’amministrazione comunale comunicherà al concessionario se intende o meno indire una nuova gara per la gestione dell’intera struttura, dando al concessionario il diritto di prelazione alle stesse condizioni economiche offerte dal soggetto risultato vincitore della gara.


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