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Attualità martedì 14 aprile 2015 ore 16:22

Una storia fatta di intrecci e di buon vino

Il nome di Barberino anche per questo è conosciuto nel mondo

Incontro del sindaco Trentanovi incontra la famiglia Gherardini, protagonista in Toscana e vicina ai Fitzgerald



BARBERINO VAL D'ELSA — Nei settecento anni di vicende, vittorie e sconfitte, successi ed esili, scontri e sfide, che portarono i Gherardini, tra cui il noto Gherardo che giace dal 1331 nella Pieve di Sant’Appiano, a fondare il ramo irlandese dei Fitzgerald non c’è soltanto un incrocio di destini e codici genetici. Oltre agli scambi e ai rapporti epistolari che andarono avanti per sette secoli, a testimoniare un rapporto di parentela condiviso nonostante le migliaia di chilometri, è il vino, il Chianti classico, ad impedire al tempo di annebbiare l’antico legame che unisce i Gherardini ai Fitzgerald. Come la grande storia che ancora una volta nobilita e riabilita Barberino dalle sue piccole dimensioni, è la grande rivelazione che Iacopo Gherardini, fa durante l’incontro promosso dal Comune di Barberino nella Pieve di Sant’Appiano. “Il vino parla di noi – ha commentato Iacopo - della nostra storia, del territorio da cui proveniamo ed è ancora oggi il ponte ideale che continuano a lanciare per mantenere vivo un legame del quale ci sentiamo orgogliosi nel passato come nel presente, ai nostri lontani parenti statunitensi mandiamo Chianti da decine di anni, affidiamo al vino la verità delle origini della nostra dinastia e di quello che ha rappresentato per Barberino Val d’Elsa e Sant’Appiano”.

Una testimonianza e una storia significativa anche per il sindaco Giacomo Trentanovi che ha promosso e organizzato l’incontro con la famiglia Gherardini alla pieve millenaria per ripercorrere insieme ai discendenti Gherardini alcune delle pagine che hanno reso glorioso il passato di Barberino nel mondo. “E’ stata una giornata importante - ha commentato il sindaco Trentanovi - partita con la visita alla tomba del condottiero medievale Gherardo Gherardini e conclusa nella fattoria Sant’Appiano, dove abbiamo potuto approfondire la conoscenza reciproca grazie all’accoglienza speciale che la proprietaria della azienda Mariagrazia Cappelli ha riservato a noi e ai nostri ospiti”. Ad aver accettato l’invito del sindaco diversi componenti della famiglia Gherardini tra cui Iacopo e la madre Cinzia Gherardini Schettini, Maria Teresa Gherardini e il figlio Gherardo Noferi, la nuora e i nipotini. Tra i personaggi ripercorsi dall’archivista di famiglia, Iacopo ci sono, oltre all’antenato di Sant’Appiano, Tommaso, Maurizio e Gherardo, esiliati insieme a Dante nel 1190. “Furono loro – ha detto – a cercare fortuna in Irlanda e a trasformare il loro nome in Fitzgerald, che in gaelico significa figlio di Gherardo da cui derivò il ramo dei Fitzgerald”. Altri personaggi da ricordare sono lo zio di Gherarduccio, Lottoringo che ebbe una sorte simile a quella di John Kennedy. Ottoringo era un uomo politico importante e fu ucciso con un colpo di balestra lanciato dall'alto in piazza della Signoria, era il 1304, è sepolto a Firenze nella Chiesa di Santo Stefano a Ponte. Il nonno Cece Gherardini espresse un giudizio sull'azione di dichiarare guerra da parte di Firenze contro Siena, fu multato tre volte e sotto minaccia, partecipò alla battaglia di Montaperti, da capitano fiorentino nel 1260 e fu seppellito in Valdelsa. Vanni, fratello di Gherarduccio, difese nel 1313 il vicino borgo di Linari da Enrico VII e lo sconfisse.


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