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Spettacoli giovedì 04 dicembre 2014 ore 19:14

Il nuovo lavoro della coreografa Julie Ann Anzilot

Affiancata dal compositore Steven Brown, debutta in prima nazionale sabato alle 21 al Teatro Niccolini di San Casciano "e d'oro le sue piume"



SAN CSCIANO VAL DI PESA — Prodotto dalla Compagnia Xe, dal Comune di San Casciano Val di Pesa, dalla Regione Toscana, MiBACT, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, lo spettacolo di teatrodanza ideato da Julie Ann Anzilotti e interpretato dai ballerini della Xe, la storica compagnia residente nello stabile sancascianese, si inserisce nella programmazione della stagione teatrale del Niccolini, promossa in tandem dal Comune e Fondazione Toscana Spettacolo. Una risorsa e un linguaggio artistico, quello inerente alla danza sperimentale e al teatro danza, che il palcoscenico chiantigiano continua a proporre al pubblico puntando tutto sulla firma di una coreografa di alto spessore artistico, Julie Ann Anzilotti, che in questo spettacolo fa coppia, sotto il profilo musicale, con un grande protagonista della musica contemporanea. Si tratta del musicista e compositore Steven Brown, leader del cult-group Tuxedomoon, che per “e d’oro le sue piume” ha composto le musiche e firmato l’intera colonna sonora dello spettacolo. Steven Brown collabora con Julie Ann Anzilotti dagli anni '90. Gli spettacoli che vedono la collaborazione di Brown sono molti fra cui "Lame" (1991) e "La strana Festa" (2000).

Insieme alla coreografa scopriamo le ragioni che hanno portato la compagnia Xe a mettere in scena un libro sacro a dare vita ad un’operazione così complessa che trae ispirazione dalla selezione di un nucleo di salmi.

Ogni salmo è un inno di vario genere che esprime lode, supplica, meditazione, attingendo ai più diversi stati d’animo. Cosa fa il suo teatro danza per trasmetterlo al pubblico?

"Il nostro lavoro prende spunto dal Libro dei Salmi della Bibbia con l’obiettivo di rendere attraverso la danza e la parola la delicatezza e la profondità di questi scritti e la loro capacità di creare echi e adesioni in ognuno di noi”.

E’ la prima volta che si avvicina ad un testo sacro?

“Da credente mi ero cimentata con “Judith e l’angelo” in una produzione che desse avvio ad un percorso spirituale capace di esprimersi attraverso il linguaggio coreutico. Da tempo desidero lavorare sui Salmi di Davide, ma la consideravo un’impresa ardua riuscire a rendere in scena le molteplici sfaccettature e le infinite possibilità di interpretazione che ogni volta la loro lettura fa risuonare dentro di me.”

Quali sono i temi che affronta nello spettacolo?

"Il lavoro è inedito per me quanto lo è in parte per i Salmi che sono stati recitati e messi in musica ma mai danzati in Italia. In ogni salmo c'è l'individuo che esprime tutto quello che ha nell'anima a Dio. La mia danza vuole essere non una soluzione ai grandi interrogativi ma una risposta di vicinanza e un messaggio che indica la possibilità di avere un rapporto intimo con Dio”. 


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