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Attualità sabato 06 febbraio 2021 ore 17:45

Testi chiude e il Chianti difende i 75 lavoratori

Molti dei dipendenti sono residenti ed hanno un’età lavorativa lontana dal pensionamento, rischiano di finire nel baratro della disoccupazione



GREVE IN CHIANTI — Si dicono indignati e pronti a dare battaglia con tutti gli strumenti di loro competenza, nel rispetto della legge, i sindaci Paolo Sottani e Roberto Ciappi dei comuni sede dell’impianto.

“La lotta dei lavoratori è anche la nostra: chiediamo la riqualificazione ambientale dell’area di cui Testicementi ha piena responsabilità - hanno detto i sindaci - Il modo peggiore di fare impresa in Italia è quello rivelato, nell’ombra della pandemia, dal gruppo Buzzi Unicem: un percorso indecoroso trascinato nell’incertezza per mesi a scapito dei lavoratori e del territorio, privo di un piano industriale caratterizzato da investimenti e obiettivi di sviluppo seri e duraturi, muto e sordo di fronte alle richieste di dialogo e confronto delle istituzioni”.

Per i sindaci di Greve in Chianti e San Casciano in Val di Pesa Paolo Sottani e Roberto Ciappi sono due gli aspetti da denunciare nella complessità di una vicenda che ha assunto contorni inaccettabili nei confronti dei lavoratori, sul piano sociale e occupazionale “La decisione del gruppo di chiudere lo stabilimento a poche settimane dalla scadenza del blocco dei licenziamenti – attaccano i sindaci - i cui termini non sappiano ancora se saranno prorogati dal Governo, è ingiustificabile in primis per la volontà netta di sbarrare la strada al futuro di 75 famiglie che con l'indotto arrivano a oltre 100 famiglie”. “Dipendenti, molti dei quali residenti nel nostro territorio e di un’età lavorativa lontana dal pensionamento che finiscono nel baratro della disoccupazione, senza alcuna prospettiva di riassorbimento e ricollocazione nel mercato del lavoro, cosa che ci saremmo aspettati nella forma di una proposta alternativa da parte della proprietà”.

“La conseguenza di un impianto, così rilevante nel nostro territorio – si domandano - che viene smantellato in un momento difficilissimo, come quello della pandemia, è che i lavoratori vadano a casa? No, noi non ci stiamo. Si è verificato purtroppo ciò che temevamo, l’intenzione di Testicementi di dismettere lo stabilimento fin dalla sua acquisizione. E facciamo ancora fatica a credere nelle ragioni espresse dal gruppo Buzzi Unicem rispetto alla ricostruzione di una crisi del settore. Com’è possibile che uno storico stabilimento, posizionato strategicamente al centro della Toscana, in grado di fornire clinker e cemento a ciclo continuo, veda fermare la propria produzione fino alla disfatta? Impediremo che le logiche del profitto e delle quote di mercato da innalzare, probabilmente l’unico interesse ad essere realmente coltivato dal gruppo, sin dal suo insediamento, schiaccino i diritti dei lavoratori e mettano a rischio i percorsi di vita dei 75 dipendenti. Restare al fianco dei lavoratori significa adesso creare le condizioni di un percorso di ricollocazione che ci impegniamo a sostenere, insieme agli altri enti pubblici, attraverso la richiesta di una riqualificazione ambientale dell’area di cui Buzzi Unicem ha piena responsabilità”. Altro aspetto negativo, messo in luce dalle amministrazioni comunali, è l’assenza totale di un dialogo con le istituzioni. “Oltre a non aver fatto chiarezza sulle proprie intenzioni ignorando le richieste dei lavoratori che per quattro mesi hanno vissuto notte e giorno sotto un gazebo, accampati in un presidio permanente nei pressi dei cancelli dello stabilimento, Buzzi Unicem ha incredibilmente assunto un atteggiamento di indifferenza alle nostre ripetute e frequenti sollecitazioni mostrando di fatto disprezzo del ruolo delle istituzioni sul territorio. Alle tante richieste di un confronto Buzzi Unicem ha fatto vergognosamente muro. La lotta dei lavoratori è anche la nostra”.

Alla presa di posizione dei Comuni si unisce la determinazione del consigliere regionale Massimiliano Pescini a dare seguito al percorso di sostegno a favore dei lavoratori. “La Regione Toscana, a partire dal suo presidente, ha fatto e continuerà a fare proposte concrete, attuabili, basate sui fatti. Lo sconcerto dei Sindaci e dei sindacati è quello di tutti noi. Saremo al fianco dei lavoratori e delle istituzioni comunali nella loro sacrosanta battaglia, piena di dignità. Il comportamento dell’azienda non è accettabile, useremo tutti gli strumenti a disposizione perché le persone e il territorio vengano rispettati”.


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