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Attualità giovedì 27 aprile 2017 ore 10:54

Strage di Pratale, medaglia per i contadini uccisi

L'amministrrazione comunale chiede al Presidente della Repubblica la medaglia al valore civile per i dodici contadini fucilati dai nazifascisti



CHIANTI — Ancora una volta il Comune di Tavarnelle riparte dai nomi e dalle vite spezzate dell’eccidio di Pratale. Il sindaco David Baroncelli inoltra al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attraverso la Prefettura di Firenze, la richiesta per il riconoscimento della medaglia al valore civile da assegnare alle vittime della strage nazifascista. La riflessione e l'impegno della giunta prosegue dunque nel solco di una tradizione che vuole tenere viva la memoria sul sacrificio dei dodici contadini uccisi senza motivo da un gruppo di nazifascisti. I responsabili erano stati identificati alcuni anni fa grazie alle sollecitazioni dell'amministrazione comunale e al percorso di indagini compiuto dalla Procura militare della Repubblica, in una radura di Pratale, la sera del 23 luglio 1944 poche ore prima della Liberazione. La volontà del Comune di dare continuità alla valorizzazione e alla diffusione della memoria di questa triste pagina della storia italiana è stata annunciata ai cittadini dal sindaco David Baroncelli in occasione del settantaduesimo anniversario della Festa della Liberazione.

Una delle stragi più efferate della Toscana è stata rievocata con una giornata di eventi, ieri, tra commemorazioni istituzionali e religiose, letture teatrali e degli studenti condotti dall'attore Massimo Salvianti. “Ancora una volta ripartiamo da Pratale – commenta il sindaco David Baroncelli - ci siamo ritrovati nel luogo dell’eccidio non solo per tenere vivo il ricordo dei dodici concittadini, uccisi dall’orrore, da una puntuale strategia di guerra, da un atteggiamento spietato contro la popolazione locale, fatto di istigazione alle atrocità. Il compito che tutti noi, ogni giorno e non solo nelle ricorrenze, siamo chiamati a realizzare e a difendere è rileggere la grande storia e capirne il senso tenendo costantemente aperto il nostro debito verso la memoria. Dal sacrificio è nata la certezza di una vita libera e democratica. E’ quella certezza che dà speranza e fiducia al nostro presente e al nostro futuro”.


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