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Attualità mercoledì 07 dicembre 2022 ore 16:50

Cure palliative per 2.000 pazienti in Toscana

malato in ospedale
Foto d'archivio

I malati sono seguiti da 18 organizzazioni convenzionate. I dati emersi a seguito di un'interrogazione sulla materia in Consiglio regionale



FIRENZE — Sono circa 2.000 i pazienti che in Toscana necessitano di cure palliative e vengono seguiti da 18 organizzazioni convenzionate: è il dato emerso in Consiglio regionale, fornito dall'assessore regionale alla sanità Simone Bezzini rispondendo a un’interrogazione della consigliera regionale Elisa Tozzi del Gruppo misto-Toscana Domani. 

I numeri forniti risentono di una criticità, un problema di rappresentazione delle attività effettivamente svolte dalla rete delle cure palliative da parte del sistema informatico che le raccoglie, con il sistema Aster che nel percorso di trasmissione perde o visualizza in ritardo molti dati.

Tant'è, il sistema è articolato e, come spiegato da Bezzini, la Regione lavora a pontenziare le cure domiciliari. Dal 2017 è aperto il fronte dell'innalzamento qualitativo dell'assitenza, con programmazione dei posti letto e descrizione delle reti cliniche.

"Dal 2020 - ha illustrato l'assessore regionale - sono state convenzionate con le aziende Usl 18 organizzazioni del volontariato per il potenziamento, il coordinamento e l’efficientamento dell’erogazione di cure a domicilio. L’inserimento dei loro dati non è completo per il 2021 e 2022, e la descrizione dei dati di attività è una condizione imprescindibile per ottenere la convenzione. Si calcola che almeno 2.000 pazienti che necessitano di cure palliative siano seguiti da queste organizzazioni”.

E poi c'è tutto il capitolo sulla formazione di medici e pediatri, che vede rilasciate 46 certificazioni regionali di riconoscimento a medici operanti nelle strutture sanitarie regionali ma sprovvisti di specializzazione equipollente alla disciplina delle cure palliative. Inoltre: "Sono stati finanziati 6 corsi di aggiornamento in tutte e tre le università toscane e due master di secondo livello in cure palliative pediatriche”, ha fatto sapere Bezzini.

Guardando al futuro, il potenziamento della rete riguarda vari aspetti che vanno tra l'altro dalla presenza diffusa di medici palliativisti o certificati tali alla formazione appunto, dal potenziamento dell'assistenza a domicilio per il primo livello a quello delle cure palliative di base e specialistiche nelle Rsa fino al monitoraggio dell’attuazione delle delibere per incrementare i posti letto.

Nella sua replica la consigliera Tozzi ha messo l'accento sull'esigenza di "maggiore omogeneità sui metodi e gli strumenti per arrivare a un testo unico regionale di riferimento" percepita come particolarmente urgente dagli specialisti su metodi e strumenti per arrivare a un testo unico regionale di riferimento. Si è detta dunque non soddisfatta della risposta ricevuta.


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