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Imprese & Professioni giovedì 06 giugno 2019 ore 18:13

​Sanità Toscana tra le migliori in Italia grazie alla Lean Organization

Personalizzazione dell'offerto e taglio dei tempi inutili: la tecnologia a servizio del bene comune. Funziona?



TOSCANA — «Se io dovessi scegliere dove ricoverarmi o farmi operare, sceglierei senza dubbio il servizio pubblico della Toscana», ha affermato Enrico Rossi presidente della Regione Toscana, già assessore alla Sanità.

I dati rilasciati dal Treemap (il sistema di monitoraggio e valutazione delle Aziende ospedaliere) sulle prestazioni e i servizi sanitari toscani, infatti, confermano la Sanità Toscana al di sopra della media italiana in quanto a prestazioni erogate nei cinque diversi ambiti presi in considerazione:

  • Ostetricia, con un netto calo per i parti cesarei (20% contro il 24% nazionale);
  • Ortopedia, con numeri sostanzialmente stabili di interventi;
  • Patologie cardiovascolari , con la mortalità a 30 giorni tra le più basse in Italia;
  • Colecistectomia Iaparoscopica , con una percentuale di dimissione entro i tre giorni superiore all’80%;
  • Oncologia chirurgica , con la Toscana che tocca percentuali di mortalità entro 30 giorni considerevolmente inferiori alla media nazionale;

Alla base dell’eccellente prestazione della sanità toscana vi sono due principali cause: dal 2006, infatti, è arrivata in Toscana la Lean Management, altrimenti detta Lean Organization, prima presso l’Azienda Sanitaria di Firenze, poi quella di Siena e infine di tutte le province nella regione.

«La Toscana» ha affermato Pierluigi Tosi, direttore generale dell’AOU Siena, «è stata la capofila di questo cambiamento, esportando questo modello in tutta Italia […] la nostra regione ha ottenuto anche il riconoscimento di Daniel T. Jones, uno dei guru della Lean».

Il secondo principio è la capacità, sviluppata in seno alla Lean Organization, di innovare l’offerta adattandosi alle problematiche che affliggono la sanità (carenza di medici, spesa e copertura del servizio) senza permettere che ciò si traduca in un calo della qualità dei servizi.

Lean Organization: dove si sviluppa e cosa è

La Lean Organization è un modello di gestione aziendale a tutto tondo messo in campo per la prima volta dalla giapponese Toyota come alternativa al Taylor-Fordismo. Contrariamente alla produzione in serie e alla gestione verticalizzata dell’azienda, infatti, il Lean Thinking propone un modello orizzontale, capace di organizzare l’intera produzione, organizzazione e distribuzione dell’azienda sulla base di un rapporto con il pubblico che metta in primo piano il cliente, o, nel caso della sanità, il paziente.

Questo radicale cambio di prospettiva permette non solo di abbattere i costi, attraverso una ridefinizione delle energie e un taglio degli sprechi inutili, ma di rendere l’intera azienda più efficiente attraverso la personalizzazione e la flessibilità dell’offerta, come affermato nell'articolo sull’ adozione della Lean Organization e la sua applicazione in sanità dell'azienda Gipo, specializzata in gestionali medici.

Novità: la Toscana lancia l’infermiere di famiglia

L’Asl Toscana ha comunicato che a partire da settembre 2019 partirà il servizio di “infermiere di famiglia”, un nuovo modello organizzativo territoriale in grado di rispondere più efficacemente alla gestione della cronicità. Si tratta di un progetto a cui la Ragione Toscana lavora da giugno 2018 e che si sta avviando attraverso incontri formativi che si sono tenuti e si terranno a Pisa.

Il progetto porterà alla formazione di una figura professionale ad hoc che andrà a supportare quella del medico curante: Chiara Pini, direttrice del dipartimento infermieristico e ostetrico dell’Asl Toscana nord ovest spiega: «l’introduzione di questo nuovo professionista comporterà un fondamentale cambiamento di cultura, che porterà sicuramente dei benefici ai cittadini, perché l’infermiere diventerà il riferimento per una popolazione geograficamente definita e conosciuta e sarà, in sinergia con il medico curante, la figura sanitaria qualificata che si occuperà dell’intero gruppo familiare, avvalendosi quando necessario di colleghi esperti in ambiti specifici».

Il nuovo ruolo necessiterà di una formazione infermieristica di base e di un Master successivo che lo prepari al suo ruolo, specialmente nel campo della promozione della salute, dell’informazione sanitaria e della prevenzione.  


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