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Attualità mercoledì 30 dicembre 2020 ore 12:54

Vino, il Covid non frena le vendite del Consorzio

Le prime stime del Consorzio Vino Chianti registrano un incremento di vendite, la grande distribuzione ha sopperito alla chiusura della ristorazione



BARBERINO TAVARNELLE — Tirano un sospiro di sollievo i produttori del Consorzio Vino Chianti al termine di un 2020 segnato dall'emergenza Covid. le prime stime confermano un buon risultato nonostante la crisi, senza l’Horeca è stata la grande distribuzione a sostenere il comparto.

Marco Bani, direttore del Consorzio ha spiegato "Secondo le primissime stime di fine anno, le vendite confermano il dato del 2019, anzi lo superano leggermente: da 670 a 690 mila ettolitri. Con il crollo del canale Horeca, viste le restrizioni all'attività dei ristoranti e delle strutture ricettiva sono state soprattutto le vendite nella grande distribuzione a salvare la situazione per quei produttori del Consorzio che si rapportano con questo importante segmento di mercato, ma che purtroppo non rappresentano la totalità della Denominazione. Questi dati ci regalano un pizzico di ottimismo, per affrontare con rinnovata energia il 2021".

"Il Governo - ha aggiunto il presidente del Consorzio, Giovanni Busi - aveva detto che entro Dicembre sarebbero arrivati i contributi per la 'vendemmia verde' che invece forse arriveranno a Gennaio, ma non è detto. E le aziende al 31 Dicembre hanno tutte le scadenze che non potranno rispettare, anche perché molte banche non hanno accettato la proroga delle scadenze". 

"Rileviamo, inoltre, inaspettate carenze di risorse - lamenta Bani - nell'Ocm ristrutturazioni vigneti e nell'Ocm investimenti, sui bandi attivati dalla Regione Toscana, cosa di cui ci auguriamo il sistema se ne faccia pieno carico andando a recuperare nuove risorse o quelle risorse, attualmente non spese, da parte delle regioni con meno o più lenta capacità di spesa, a favore di quelle regioni più virtuose e veloci nella spesa”. 

“Rileviamo una enorme volontà di investire e crescere, nell’attesa di una pronta ripresa dei mercati nell’anno che sta per iniziare, la politica regionale e nazionale devono farsi carico di trovare le risorse necessarie e le vie brevi e concrete per immettere liquidità in questo settore trainante dell’economia toscana. Siamo stanchi di misure che non risolvono i problemi alle aziende, come quelle della riduzione volontaria delle rese vendemmia 2020, la distillazione di crisi, lo stoccaggio, il pegno rotativo, ma che servono solo a fare notizia. Urgono ulteriori interventi con adeguate disponibilità finanziarie per dare ossigeno ed un futuro alle imprese” hanno concluso i vertici del Consorzio.


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