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Uffici postali, sindaci pronti alla "battaglia"

Si aspetta il ricorso al Tar, poi verranno organizzate forme di protesta particolari per scongiurare la chiusura dei presidi territoriali del Chianti

Non sono ancora finite le azioni di protesta nei confronti di Poste Italiane per la chiusura di alcuni uffici territoriali nel Chianti. Dopo la lettera inviata dai sindaci direttamente a Poste Italiane, l'interessamento di Anci e il coinvolgimento del Governatore della Toscana Enrico Rossi, sono in cantiere ulteriori messaggi di dissenso da parte dei sindaci del territorio chiantigiano. Il primo cittadino di Barberino Val d’Elsa Giacomo Trentanovi ha fatto sapere infatti che “dopo il ricorso al Tar, se le voci continueranno ad essere inascoltate, arriveremo ad organizzare iniziative di contestazione ancora più eclatanti, coinvolgendo le rappresentanze parlamentari”. A rincarare la dose il sindaco di Tavarnelle David Baroncelli: “Si tratta di un danno enorme sociale ed economico, gravissimo che nel nostro caso va ad interessare una popolazione complessiva pari a 3mila abitanti, residenti in aree decentrate distanti fra loro e rispetto al capoluogo”. Situazione complessa, con polemiche continue, ma alla quale Poste Italiane non ha dato risposte, né in un senso né in un altro: “Continuiamo ad invitare il governo Renzi - fanno sapere i sindaci del Chianti -ad intervenire in maniera diretta e immediata sulla questione per ridurre l'impatto sociale e i danni che inevitabilmente subiranno i nostri territori soprattutto sul piano sociale”.