Cronaca

Truffa via email con false citazioni in tribunale

La polizia postale mette in guardia e spiega come difendersi dai falsi messaggi di posta elettronica che simulano mittenti di forze di polizia

Sono false citazioni in tribunale per reati riconducibili alla pedopornografia l'ultima frontiera delle truffe online. La polizia postale mette in guardia da questi falsi messaggi di posta elettronica che simulano mittenti di forze di polizia.

Tutto falso, giocato sull'effetto della comprensibile angoscia suscitata in chi riceve una simile missiva che è spinto dall'ansia a cliccare sul link presente all'interno del messaggio email. 

E qui viene il primo imperativo per difendersi anche da questa come su altre truffe che corrono online: mai cliccare sui link interni a messaggi di posta elettronica in chat da mittenti con cui non si è in rapporto. L'altra istruzione è avviare una verifica anche per le vie brevi nel caso specifico con l'ufficio di polizia fintamente richiamato, segnalando l'accaduto.

La stessa campagna di phishing era stata segnalata sempre dalla polizia postale nell'autunno del 2021. Ora parrebbe essere in atto un rilancio anche verso internauti toscani. "La mail invita ad aprire un allegato, contenente un falso atto di citazione della polizia postale, nel quale, con l’inganno, l’ignaro utente viene convinto di essere sottoposto ad indagini giudiziarie e indotto a contattare i truffatori, per produrre fantomatiche giustificazioni”, spiega la polizia postale.

"Se dovessero riceversi simili comunicazioni occorre segnalare l’accaduto alla polizia postale e prestare la massima attenzione: trattasi di un raggiro finalizzato, verosimilmente, a carpire dati personali, richiedere pagamenti non dovuti o ancora, infettare i dispositivi della vittima con pericolosi virus informatici. La polizia postale raccomanda di non dare alcun seguito a tali email, evitando di entrare in contatto con i truffatori ed astenendosi dal fornire i propri dati personali o dall’aprire qualunque tipo di allegato".