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Siccità in Toscana, acqua a rischio razionamento

A settembre per la Toscana centrale ci potrebbe essere il rischio di misure di razionamento dell'acqua. L'allarme del gestore idrico Publiacqua

A causa della siccità da settembre per le aree della Toscana centrale servite dagli acquedotti minori ci potrebbe essere il rischio di misure di razionamento dell'acqua. E' l'allarme lanciato da Publiacqua, il gestore idrico integrato di 46 comuni nelle province di Firenze, Pistoia e Prato, che ha organizzato un consiglio di amministrazione straordinario per affrontare il problema siccità. La zona più colpita è il Chianti, ma anche il Valdarno superiore e la montagna fiorentina.

 "Dobbiamo cominciare da domattina - ha affermato il presidente Filippo Vannoni - a incontrare le amministrazioni delle zone più siccitose per fare i piani d'emergenza, perché da settembre se continua così dobbiamo partire col razionamento dell'acqua". 

Barberino Val D'Elsa e Tavarnelle Val di Pesa sono i comuni più a rischio, secondo il gestore del servizio idrico, ma la situazione presenta criticità anche nel Valdarno superiore e nella montagna fiorentina". 

Il servizio meteorologico della Regione Toscana, ricorda Publiacqua, prevede "che per altri 40 giorni circa non avremo piogge significative", a parte episodici temporali. 

Se l'area fiorentina è ben servita dall'invaso di Bilancino, secondo Vannoni "tutti gli acquedotti collinari sono in forte o fortissima crisi, tutti i pozzi e i piccoli laghetti sono crollati di produzione, ques''ultima ondata di caldo ha prosciugato le risorse di quegli acquedotti. Stiamo intervenendo con autobotti riempiendo i serbatoi perché vogliamo preservare quegli ecosistemi: in Chianti siamo a 10 autobotti al giorno, ma dalla prossima settimana siamo pronti a raddoppiare".

Publiacqua rinnova l'appello a "un uso responsabile della risorsa", ma nel medio periodo "dovremo rivedere le soluzioni di approvvigionamento - sostiene il presidente - e gli invasi possono essere una soluzione".