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Allergie, in Toscana pollini già in agguato

Arpat monitora le concentrazioni, e il bollettino rileva alta densità per urticacee, cipressi e altre derivazioni. Ecco il punto sulle pollinosi

Pollini già in agguato nella primavera della Toscana, con le allergie (pollinosi) pronte a tornare incubo dei tanti che ne soffrono. A monitorare le concentrazioni dei pollini e delle spore fungine è Arpat con bollettini settimanali basati sui campionamenti dalle stazioni collocate ad Arezzo, Firenze, Grosseto e Lido di Camaiore in Versilia.

L'ultimo bollettino di monitoraggio aerobiologico dei pollini è quello relativo alla settimana 18-24 Marzo, quando sono state rilevate concentrazioni elevate per il Cipresso a Firenze, Arezzo e Grosseto. Per il Frassino (Oleaceae) rilevate concentrazioni medio alte a Grosseto, mentre sporadici valori alti vengono segnalati per Aceraceae, Platanaceae e Salicaceae (Pioppo e Salice).

E se le Graminacee per il momento non incutono particolare preoccupazione, concentrazioni medio alte per Ortiche sono state registrate a Firenze, Grosseto e Lido con tendenza all'aumento nel fine settimana.

Che le concentrazioni di pollini derivati da cipressi, tassi e affini sia la più elevata lo si nota dalla tabella qui sotto, tratta proprio dal bollettino Arpat.

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Notevole ma stazionaria anche la concentrazione di pollini da ortica e parietaria.

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A seguire ecco i pollini rilasciati da frassini, olivi e ligustri.

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L'allergia ai pollini

Si chiama pollinosi e rappresenta una delle più tipiche malattie allergiche, innescata dall'inalazione di pollini trasportati in aria anche a distanze notevoli dai luoghi di partenza. Lo spiega Arpat nella sua pagina dedicata proprio a questa materia.

Naso che cola, occhi gonfi, difficoltà a respirare sono i sintomi più comuni ed afflittivi delle allergie che iniziano ad insorgere prima della primavera, poi a primavera e in autunno a seconda dei cicli di rilascio dei pollini delle piante. Eccoli secondo la scansione Arpat.

"L'insorgenza delle pollinosi tipiche del periodo inverno-primavera il maggior contributo è dato dalle piante arboree con i pollini di Betulla (specie nel Nord Italia), Nocciolo e Cipresso", scrive Arpat.

Ancora: "Le pollinosi classiche (febbre da fieno) sono dovute principalmente alle piante erbacee come le Graminacee che comprendono numerosi generi con alto potere allergizzante e le Composite (Artemisia e Ambrosia)".

"La diagnosi di pollinosi può essere fatta mediante le classiche prove allergologiche o, nei casi dubbi, mediante un esame del sangue", spiegano gli esperti.

Ma attenzione perché le allergie da pollini si possono sovrapporre a quelle alimentari (cross reattività). Ecco gli abbinamenti più comuni, sempre declinati dagli studiosi dell'Agenzia regionale.