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Arriva la prima area naturale protetta

E' l'area di Badia a Passignano che il Comune di Tavarnelle inaugurerà il prossimo sabato 2 Aprile con un convegno di rilievo culturale-scientifico

Nasce la prima area naturale protetta del Chianti dove storia, arte e natura si intrecciano e convivono armoniosamente, testimoni e protagonisti di una terra dall'identità e dalla tradizione millenaria.

Qui è possibile trovare dal Picchio rosso minore al Mastodonte. Micro e macromammiferi, presenze contemporanee e tracce del passato raccontano la lunga vita dei boschi di Badia Badia a Passignano.

Sarà inaugurata ufficialmente sabato 2 Aprile per 364 ettari complessivi che costituiscono il patrimonio naturalistico di Badia a Passignanoe 

 “La storia – commenta il sindaco David Baroncelli - testimoniata dal legame profondo con un illustre inquilino, San Giovanni Gualberto, che di quei boschi, spazi unici per la preghiera, oltre mille anni fa si prese cura coltivando spirito e natura, si ripercorre anche attraverso la presenza di tracce di vari complessi rurali di origine medievale che appartenevano all’antica organizzazione vallombrosana, quella fondata dal santo. Il presente è la vita nel bosco, che nasce, si sviluppa, prolifera nella ricchezza del biosistema radicato nell’area protetta di Badia”.

Un'opportunità anche turistica per il Comune di Tavarnelle che ha creato e valorizzato l'intera area con una rete sentieristica,corredata di pannelli e totem informativi e la pubblicazione dei primi due quaderni scientifico-culturali che mettono in evidenza lo studio realizzato in collaborazione con l'Università di Firenze sulla flora e sulla fauna presente nell'area. 

“Natura, territorio e patrimonio paesaggistico - afferma il sindaco - si intrecciano e diventano preziosa occasione di crescita culturale per l’intera collettività e volano di promozione turistica, sostenibile, consapevole e di qualità. Non un luogo comune ma un'area insolita, unica dove dare spazio alle idee, alle aspirazioni, alle nostre più intime vocazioni. Anche in questo caso, la Storia, quella che visse e contribuì a costruire San Giovanni Gualberto, ne è maestra”.