Cultura

​Le ceramiche di Paolo Staccioli al museo Ghelli

Una mostra dedicata ai lavori in ceramica di Paolo Staccioli. Il museo Ghelli rende omaggio all'artista con una personale curata da Andrea Pignataro

Inaugurato dal sindaco Massimiliano Pescini e dall'assessore alla Cultura Chiara Molducci il 'Viaggio onirico' di Paolo Staccioli, tra le sale del museo civico.

“Una mostra di qualità nel panorama artistico nazionale – dice il sindaco Massimiliano Pescini - e un’occasione per visitare il nostro museo, aperto tutto l’anno con oltre dieci mostre nel 2017, che accoglie i lavori di grandi artisti della contemporaneità”.

Le sculture di Staccioli, una ventina di ceramiche, tra viaggiatori, guerrieri, angeli, figure umane e surreali, sono esposte al primo e al secondo piano del museo. Organizzato dal Sistema Museale Chianti Valdarno, l'evento rimarrà aperto fino al 25 giugno ed è patrocinato dalla Regione Toscana e dai Comuni di Fiesole, Scandicci e Montelupo Fiorentino. Il curatore Andrea Pignataro ha organizzato anche una visita su prenotazione al laboratorio del maestro Staccioli a Scandicci per il primo giugno.

Paolo Staccioli è nato a Scandicci nel 1943. Si dedica fin dall'adolescenza alla pittura; allestisce la sua prima mostra nel 1973. Alla fine degli anni '80 cominciano le prime esperienze con la ceramica su bassorilievi in terracotta. Successivamente si dedica alla sperimentazione degli smalti, e mediante la tecnica della cottura a riduzione d'ossigeno, sotto l'insegnamento dell'artigiano Umberto Santandrea, inizia la ricerca sui lustri per mezzo di terre, ossidi e sale. Proseguendo su tale ricerca, Staccioli abbandona la pittura trasferendone i soggetti su vasi ed altri supporti ceramici. Arrivano poi le prime esperienze plastiche. Nel 2000 modella un grande Cavallo cavalcato da un putto alato, la cui fusione in bronzo inaugura il Parco Museo di Poggio Valicaia, Scandicci. Nei suoi studi la ricerca prosegue nella modellazione di nuovi personaggi, come i guerrieri, i viaggiatori su carri e su barche fino ai recentissimi cardinali.