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Torna il Sepolcro delle Vecce

Quadri e tappeti di vecce, fiori e grano nelle chiese del paese per lo spettacolo che simboleggia il passaggio dalla morte alla rinascita di Gesù

La tradizionale manifestazione pasquale si svolge fino a lunedì 28 marzo, nell’ambito della settimana pasquale, nelle chiese del Suffragio e della Misericordia. Protagonisti i colori e le forme delle ricche composizioni floreali costituite da vecce e grano misti a fiori e piante di stagione quali gardenie, calle, margherite, begonie, ortensie azalee, gerani.

Il Sepolcro delle Vecce è una tradizione tipica di San Casciano che gli abitanti non hanno mai abbandonato, nemmeno dopo il Concilio Ecumenico degli anni ’60 ai tempi di Papa Giovanni XXIII, quando la commemorazione cadde in disuso.

La veccia, in origine conosciuto come fiore povero, è una pianta erbacea delle leguminose con foglie pennate terminate da un cirro e fiori ascellari, destinata all’alimentazione del bestiame, che in assenza di ossigeno e clorofilla germoglia piccoli e finissimi fili bianchi. 

La tradizione vuole che la pianta venga seminata un mese prima della domenica di Quaresima e tenuta nelle cantine il cui ambiente umido ne favorisce la nascita.

Nella Chiesa di Santa Maria sul Prato (Misericordia) viene allestita una grande croce di grano mentre nella Chiesa di Santa Maria del Gesù (Suffragio) avviene il contrario: in primo piano la croce realizzata con le vecce e il grano che, misto alle piante e ai fiori, fa da sfondo. 

In entrambe le chiese vengono poi esposti Gesù Nazareno e Madonna Addolorata, mentre sull’altare trovano spazio i segni della passione: tunica, gallo, dadi, colonna e flagellazione, guanto del tradimento, scala della deposizione.