Ha lavorato con alcuni dei più accreditati registi e drammaturghi italiani come Luca Ronconi, Toni Servillo, Ugo Chiti, Marco Bellocchio. Venti anni fa progettò, insieme agli architetti David Palterer e Luigi Zangheri, il palcoscenico del Teatro Niccolini.
La storia di un grande uomo di teatro come Daniele Spisa, pittore e scenografo di fama nazionale, si intreccia con la vita artistica dello stabile chiantigiano che quest’anno celebra il suo primo ventennio da teatro rinnovato.
Si intitola “Tra il primo e il dopo: il viaggio dei diritti” ed è la mostra ideata e curata da Giovanna Maria Carli negli spazi del museo. Al centro dell’evento espositivo, che accoglie in forma inedita una decina di opere, il mondo femminile interpretato come un viaggio attraverso i diritti. L’evento inaugurale è previsto venerdì 25 alle ore 17.
Le opere ripercorrono la brillante carriera di Spisa e mostrano, tra gli altri, i lavori realizzati per “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Ronconi, “Le false confidenze” di Servillo, “I pugni in tasca” di Bellocchio, “Clizia” di Chiti”. Al vernissage sarà presente