Il romanzo di Codazzi segna una notevole maturità di scrittura, la cui particolarità è stata evidenziata da Luigi Baldacci, e che si misura con un quadro incantato a Palermo, conosciuto come specchio armeno. Al suo interno vivrebbe uno spirito benevolo che protegge e salva chi fugge, chi è perseguitato.
Cosimo Armagnati, pittore esperto in riproduzioni, deve lasciare Firenze, dove ha il suo studio, per rigenerarlo su commissione su una nuova tela. Cosimo, discendente dello stesso pittore che tanti secoli prima aveva salvato, addormentandola nel quadro, una donna accusata di stregoneria, se ne innamora quando esce dalla tela.