Attualità

Migranti, il Chianti raggiunge l'obiettivo

Quasi raggiunti i posti decretati da Prefetto e area Metropolitana: "Siamo andati oltre l'accoglienza con progetti di interazione"

Altri profughi in arrivo nei prossimi giorni

I Comuni del Chianti hanno raggiunto la quota migranti prevista nell’ambito del piano di accoglienza coordinato dalla Città Metropolitana e dalla Prefettura di Firenze. Per le amministrazioni di Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Greve, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle, riunite nel circondario del Chianti, secondo la ripartizione stabilita dalla Prefettura, è vicinissima la quota di richiedenti asilo assegnata ai sei territori in base al numero dei residenti.

“Tra le sette macroaree – ha detto al riguardo il sindaco Giacomo Trentanovi, referente del Chianti per la Città Metropolitana sull'emergenza profughi - il Chianti è una delle zone che ha quasi centrato l’obiettivo distribuendo nelle proprie aree più o meno l’8,5 per cento dei migranti previsti, corrispondente a 169 unità”. I sindaci hanno risposto allo sforzo di solidarietà richiesto dal Prefetto Luigi Varatta e dal sindaco metropolitano Dario Nardella cercando nelle zone di riferimento le strutture adatte ad accogliere il numero dei migranti stabilito. Con l'arrivo di altri dieci profughi previsti nei prossimi giorni nel Comune di Bagno a Ripoli, i Comuni del Chianti raggiungono quota 167 su un obiettivo di 169 assegnato.

“Vorrei precisare - aggiunge il sindaco - che il nostro impegno è andato anche oltre quanto richiesto proponendo e realizzando modelli di accoglienza e interventi di solidarietà condivisa che nascono dal basso e trovano espressione nella stretta collaborazione con il tessuto associativo locale; basti pensare a quanto succedendo nei territori di San Casciano, Barberino e Tavarnelle, dove Comuni e associazioni collaborano per mettere in atto il piano di accoglienza attraverso una rete volontaristica territoriale il cui obiettivo è quello di costruire un percorso di integrazione, di cittadinanza attiva e conoscenza reciproca”.