Attualità

Migranti al servizio della collettività

A Greve il primo esempio di cittadinanza attiva: pakistani e indiani iscritti al registro del servizio civico per aiutare gli operai del Comune

Gli undici migranti, presenti a Greve in Chianti nell’ambito del piano di accoglienza gestito dalla cooperativa Il Cenacolo e coordinato dalla Prefettura di Firenze, sono entrati a far parte del team dei volontari del Comune. I ragazzi, pakistani e indiani di età compresa tra 18 e i 40 anni, si sono iscritti al registro del servizio civico volontario istituito dal Comune di Greve in Chianti. Un percorso di integrazione e di partecipazione che adesso potrebbe essere allargato ad altri settori e a zone limitrofe, uno strumento e un’occasione di partecipazione concreta alla vita pubblica che l’assessore alle Pari Opportunità Maria Grazia Esposito ha messo a disposizione del gruppo dei migranti per continuare a mettere in atto il percorso di cittadinanza attiva, integrazione e conoscenza reciproca destinato a coinvolgere le associazioni, le scuole e le famiglie del territorio.

“Sono ragazzi volenterosi e hanno accolto con entusiasmo la mia proposta – ha detto l'assessore – nell’ambito di questo regolamento i migranti potranno dare mano al personale dell’area tecnica del Comune mettendo a disposizione le loro competenze specifiche: alcuni di loro sono muratori, imbianchini, elettricisti e autisti e potranno essere inseriti nei gruppi di lavoro degli operai comunali in un’ottica di complementarietà per svolgere lavori di manutenzione in favore di spazi ed edifici pubblici”.

Oltre all’apprendimento della lingua italiana, già in corso, i migranti saranno coinvolti in altri progetti e interventi di utilità sociale che mirano a favorire percorsi di integrazione nel tessuto della comunità. “A breve i migranti – continua l’assessore Esposito - andranno a lezione di educazione stradale nell’ambito di un corso di formazione organizzato per loro dai vigili urbani di Greve”. L’obiettivo del Comune è quello di attivare un nuovo servizio che si avvarrà della collaborazione dei profughi per aiutare i bambini ad attraversare le strade in corrispondenza delle strisce pedonali.