Spettacoli

L'orrore di Pratale raccontato dagli studenti

Domani il racconto-spettacolo “Verdi i germogli, rosso il sangue” di e con Massimo Salvianti con la partecipazione dei giovani Marta Casini, Andrea Batacchi e della piccola violinista Angela Tempestini

Fonte: www.resistenzatoscana.it

“A settant’anni dalla strage uno spettacolo che vuole ricordare quel singolo luogo che è il luogo di tutte le stragi nazifasciste compiute sul territorio italiano tra il '43 e il '45, con l’obiettivo di informare, fissare bene nella memoria i fatti, gli accadimenti ed entrare davvero nei giorni di quel luglio a un passo dalla Liberazione, dalla fine delle sofferenze, della paura, che invece sprofondò nell'orrore più grande, più indicibile, più assurdo, più inumano”. 

Queste le parole di Massimo Salvianti, l'autore della testimonianza-spettacolo “Verdi germogli rosso il sangue”  che racconta la drammatica vicenda dell’eccidio di Pratale con la fucilazione, a poche ore dalla Liberazione di Tavarnelle, di dodici contadini ad opera delle truppe nazifasciste.

Lo spettacolo, che sarà raccontato e interpretato dai ragazzi, è tratto da "Il sangue e l’erba – la strage di Pratale 23 Luglio 1944" di Massimo Salvianti e andrà in scena domani, domenica 27 luglio alle ore 19 nel luogo della strage (località Pratale, Sambuca Val di Pesa). Oltre a Massimo Salvianti, la rappresentazione vede la partecipazione straordinaria dei giovanissimi Marta Casini, Andrea Batacchi e della piccola Angela Tempestini che a soli nove anni canterà e suonerà il violino al fianco del fisarmonicista Emiliano Benassai.

La rappresentazione si inquadra nel programma delle celebrazioni promosse in forma condivisa dall’Unione comunale del Chianti Fiorentino e dal Comune di San Casciano in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione. 

“Lo spettacolo – commenta il sindaco di Tavarnelle David Baroncelli - nato nel luogo stesso dell'eccidio, una radura del bosco di Pratale, viene replicato nei giorni dell'anniversario con un’importante novità: il passaggio del testimone alle nuove generazioni perché queste ultime si facciano portavoci del valore della memoria condivisa, un progetto di Salvianti al quale va tutta la nostra stima per il lavoro condotto in stretta collaborazione con il Comune e l’impegno profuso sul piano artistico e umano sul tema della ricerca della verità storica”.

“Si vuole dare un segno tangibile - conclude l'autore Massimo Salvianti - del passaggio della memoria dell’evento, dell’effettivo tramandarsi delle parole e dei fatti legati a quell’episodio, con l’inserimento di alcuni giovani perché idealmente possano garantire un futuro alla divulgazione della tragedia”.

Fonte: Ufficio stampa Associato del Chianti Fiorentino