Il consigliere comunale chiede nuovi chiarimenti sulla questione relativa a Greve e Tavarnuzze e il Consorzio di bonifica.
Attacca Bianchi: "Non sarà questo il caso ma alcune richieste di pagamento celano nella sostanza un presupposto per creare posti di lavoro e strutture che poi non hanno reale beneficio per tutti. Il mio intento come amministratore (consigliere comunale di minoranza o opposizione a Impruneta) è sempre quello di capire, di controllare e di proporre e non certo quello di voler far polemica ove vi fossero i presupposti per una corretta spesa pubblica che ricade sulla cittadinanza".
"Ringraziandola per la risposta all'interpellanza colgo l'occasione per farmi spiegare meglio il piano di classifica nelle comunicazioni inviate assieme al bollettino - continua Bianchi - Inoltre è ancora a me non chiaro, quale sia il beneficio che ha un cittadino di piazza Buondelmonti a Impruneta se la Greve è a chilometri di distanza e ad altitudini che non impensieriscono in caso di esondazioni. Infine ho parlato con persone dell'area industriale di Tavarnuzze che hanno avuto danni importanti per l'esondazioni e che a loro avviso nulla è stato fatto per la salvaguardia nelle zone. L'intento è avere notizie e dettagli da chi viene pagato anche dal sottoscritto e ritengo che la sua risposta ad un cliente debba essere gentile ed esaustiva: se le cose vengono spiegate, fatte e vi è una ragionevole soddisfazione dai beneficiari bene ma se un "fornitore" di servizi si sente toccato da un cliente curioso, mi fa pensare che abbia da giustificare qualche inefficienza. Guardando la Greve ci si chiede se il rapporto costo-beneficio sia, per chi è monoreddito e arriva appena a fine mese (e siamo in tanti oggi purtroppo), congruo o meno. Cerchiamo sempre di vedere con gli occhi degli altri per non perdere la dimensione che la politica (e io sono cittadino attivo e non politico) ormai ha perso".