Cultura

Il viaggio di Sicerico sulla via Francigena

Oggi pomeriggio alle 16.30 prende il via al museo Benozzo Gozzoli un ciclo di incontri formativi per adulti sulla via Francigena e i suoi segreti

Conoscere la via Francigena e i suoi segreti. Un percorso dal fascino millenario, descritto minuziosamente per la prima volta da Sigerico nel 990 dc, e riscoperto recentemente come itinerario turistico culturale, con le sue soste di grande valore artistico e ambientale. 

E' con questo spirito che prende oggi, 28 gennaio al Museo Benozzo Gozzoli (ore16.30) un ciclo formativo per adulti intitolato "Il viaggio di Sigerico nella Valdelsa dell'Anno Mille", racconto per immagini a cura di Giovanni Fiaschi

Presenti all'incontro il vicesindaco Claudia Centi e il direttore scientifico del museo, Serena Nocentini, e Renato Stopani, uno dei maggiori studiosi dell'antica via Francigena.

Il ciclo di incontri, articolato in sette giovedì consecutivi (dal 28 gennaio al 3 marzo, sempre dalle 16.30 alle 18.30) è aperto alla partecipazione di tutti i cittadini. 

Le serate, arricchite dal contributo di numerosi esperti e appassionati di questo antico tracciato come Paolo Gennai, Rino Salvestrini e Mauro Montanelli, saranno coordinate da Giovanni Fiaschi, castellano doc e uno dei primi a riscoprire personalmente la via Francigena in Valdelsa negli anni Novanta, quando ancora era solo appannaggio degli studiosi.

"Ho iniziato leggendo il libro di Renato Stopani del 1995 - sottolinea Giovanni Fiaschi - e da lì è nata una passione e un interesse personale che mi ha indotto circa 20 anni fa a percorrere tutto il tratto valdelsano della Francigena, in motocicletta e a piedi. Quello della Valdelsa - prosegue Fiaschi - è sicuramente uno dei tracciati maggiormente ricchi di significato e di tradizioni religiose, perché vi si trovano cappelle e chiese praticamente dappertutto".

Il racconto per immagini di Giovanni Fiaschi si presenta dunque come un reportage fotografico, corredato da notizie e aneddoti, lungo un itinerario che il curatore ha voluto sperimentare di persona dopo averlo percorso in lungo e largo, a testimonianza di una passione per la cultura che può rappresentare davvero un patrimonio di tutti.