Attualità

Il Pd punta sull'agricoltura

Documento condiviso da Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti e consegnato al Presidente Rossi

Agricoltura e turismo, ma anche sanità, servizi sociali, diritto all’istruzione e centralità del Chianti nel riordino istituzionale. Sono alcuni dei temi toccati dal documento del coordinamento dell’area Chianti senese del Partito Democratico, in vista delle elezioni regionali del prossimo 31 maggio. Il documento, che è stato consegnato al candidato presidente Enrico Rossi, ed ai candidati senesi del Pd in consiglio regionale, racchiude alcune proposte programmatiche per l’area dei comuni di Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti.

“L’agricoltura – si legge nel documento – è l’architrave di quella ‘terra di confine senza precisi confini’ che è il Chianti. Necessita di recuperare centralità, dignità e reddito. Un’agricoltura multifunzionale, distinta per qualità e sostenibilità, diversificazione e innovazione, ha bisogno di misure consistenti e incentivanti. Siamo all’inizio del settennato della nuova Pac e con un buon piano di sviluppo rurale, i cui principali nemici sono la burocrazia, il difficile accesso al credito e scelte penalizzanti come l’Imu agricola: temi di ordine generale su cui chiediamo un impegno preciso della Regione, affiancandovi temi per il Chianti, in parte strutturali, orografia difficile e scarsità d’acqua, in parte legati ai cambiamenti climatici, che fanno del Chianti una delle aree toscane più vulnerabili all’erosione e alla desertificazione”. Un documento che affronta diversi aspetti legati al mondo dell'agricoltura: “Un patto fra istituzioni – continua il Pd – e mondo produttivo per un governo del territorio aperto, non calata dall’alto ma condiviso, che incentivi i comportamenti ecocompatibili, sostenga il recupero di un patrimonio di olivi a rischio abbandono, favorisca il recupero delle aree marginali. Progetti non nuovi che dovranno trovare spazio nelle politiche regionali, come quello del Biodistretto del Chianti storico”.