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Poste chiuse, Rossi e i sindaci fanno squadra

I rappresentanti di Greve, Tavarnelle e San Casciano hanno partecipato all'incontro con il governatore: "Abbiamo saputo delle chiusure dai giornali"

Nei prossimi giorni il presidente della Regione Enrico Rossi incontrerà i rappresentanti del ministero dell'Economia da cui dipende Poste Italiane, per provare a porre un freno al piano di tagli agli uffici periferici. I sindaci, così come la Regione, sono infatti decisi a non arrendersi questa volta all'ipotesi di nuove chiusure, anche perché la riduzione del numero di uffici postali in molte zone del Chianti si accompagna con servizi di mobilità pubblica ridotta, che rendono ancor più complicati gli spostamenti da una zona all'altra.

"Chiudere l'ufficio postale di Lucolena - ha spiegato il consigliere comunale di Greve in Chianti, Carlo Nozzi, presente all'incontro con Rossi - significa costringere circa 600 persone, per lo più anziane, a fare oltre 20 km per andare alla posta". Tra l'altro si tratta di un ufficio che già lavora part time, 3 mezze giornate alla settimana.

Ma è tutto il piano di tagli che non convince il governatore Enrico Rossi. "Poste Italiane - ha detto Rossi - nel 2013 ha fatto utili netto di un miliardo di euro e le previsioni di questo piano di chiusure prevedono al massimo un risparmio di 4 milioni".

Da qui la richiesta di fare un passo indietro per garantire i servizi essenziali sul territorio.