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Slow Road, il design country valorizza il cotto

Un nuovo progetto turistico per l'anello di Montefioralle nato da un'idea della Macina di San Cresci, associazione culturale e residenza per artisti

Il progetto è promosso e sostenuto dal Comune di Greve e dalla Banca di Credito Cooperativo di Impruneta - Banco Fiorentino in collaborazione con l'Università degli Studi di Firenze Design Campus.

L'anello che costituisce il percorso unisce luoghi di grande interesse dal punto di vista paesaggistico, architettonico e storico-artistico. 

Si tratta di Greve in Chianti, cuore del territorio con la piazza del mercatale, il Museo di San Francesco, antico ospizio francescano dove è custodito un ricco patrimonio artistico d'arte medievale, rinascimentale e contemporanea,  Montefioralle, borgo medievale tra i più belli della penisola, San Cresci, sito noto per la presenza di una pieve di origine romanica e Zano dove è situata una villa storica e la cappella annessa.

Un gruppo di studenti della Facoltà di Architettura Sezione Design di Firenze rilanciano sei aziende del cotto del Chianti con questo progetto realizzando sedute a forma di fiasco e calice, lucciole luminose, aree gioco per bambini, borghi in miniatura, forme geometriche in cotto e corten, piani d'appoggio componibili caratterizzati dall'abbinamento cotto-acciaio, oggetti di design che diventano espressione e linguaggi dell'arte contemporanea. 

Tutto il percorso sarà costellato di queste espressioni dell'arte.

"Il valore del progetto – sono le parole del sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani - risiede nel suo carattere multidisciplinare e nell'obiettivo ambizioso di intrecciare arte, sviluppo sostenibile e promozione turistica lungo l'anello di Montefioralle. Per il Comune di Greve il progetto ha l'importante compito di dare avvio ad un piano di interventi sul territorio con il quale intendiamo potenziare la rete sentieristica del Chianti e qualificare l'offerta culturale legata al turismo escursionistico; sono sempre più consistenti i flussi di visitatori che scelgono di esplorare il nostro territorio percorrendolo a piedi, all'aperto nell'ottica di una estesa condivisione di esperienze con l'ambiente, il territorio, i cittadini. Slow Road ha un grande pregio che è quello di aver messo due generazioni, e non solo per età, a confronto, di offrire agli studenti la possibilità di interagire e dialogare con il tessuto produttivo locale. Credo che i risvolti di questa bella idea possano rivelarsi positivi sul piano economico e sociale con un potenziale aumento delle presenze turistiche ed eventuali ricadute sul fronte ricettivo e commerciale".