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Lamole si candida a paesaggio storico d'Italia

Il piccolo borgo nel territorio grevigiano rivendica la propria storia agricola che comincia ai tempi dei romani con le coltivazioni in alta quota

A sostenere la candidatura sono i produttori sella zona, i cittadini e il Comune. Tutto nasce da una ricerca storica portata avanti dalle aziende riunite sotto l'associazione presieduta da Susanna Srassi. 

I romani, spiega la ricerca, furono i primi a portare in altura le coltivazioni della vite e dell'olivo individuando nella posizione e nella perfetta esposizione ed insolazione, nelle caratteristiche di un anfiteatro naturale protetto a nord dal Monte San Michele e rivolto al mar Tirreno, il luogo ideale per le attività agricole. Successivamente, nel Medioevo, la produzione assunse un’importanza ancora maggiore e Lamole venne protetta da un castello costruito dalla famiglia fiorentina Gherardini nel 1350 del quale rimangono ancora numerose tracce. 

La coltivazione con i terrazzamenti è andata avanti nei secoli e ha consentito di 'rimettere in piano' il terreno in modo da renderlo coltivabile. Da questo punto di vista avevano una particolare importanza le opere idrauliche per poter limitare l'erosione superficiale. 

“Ci auguriamo - ha detto il sindaco Paolo Sottani - che la candidatura diventi presto un'opportunità di promozione legata alle profonde radici storiche di questo territorio”. Per l'occasione è stata creata anche una nuova speciale mescita.