Cultura

L'albero di Ottavio Martini, poeta in guerra

Immagini, performances e una rievocazione della vita di trincea. Inaugurato un monumento dedicato al soldato che descriveva sofferenze in versi

L'albero di Ottavio mette radici, lunghe e forti, nella terra della memoria. A Lucolena, alle pendici del monte San Michele, la comunità rende omaggio al poeta soldato, il primo che compose i suoi ricordi e le sue dolorose testimonianze di guerra in terzine dantesche. Prosegue il programma delle iniziative organizzate dal Comune e dagli abitanti della località grevigiana per rievocare il centenario della prima guerra mondiale attraverso il filo rosso della memoria locale.

Un percorso, promosso e condiviso dalla giunta Sottani e da un gruppo di cittadini, che miscela ricerca, storia e letteratura con l'obiettivo di valorizzare e riscoprire la figura di Ottavio Martini grazie al ritrovamento del prezioso diario del soldato, originario di Lucolena. 

La manifestazione, andata in scena ieri con l'inaugurazione del monumento, è stata un'occasione di approfondimento sulla storia dell'uomo e del contadino che divenne poeta in trincea, negli anni della Grande Guerra tra il 1915 e il 1918 scrivendo un diario sulle sofferenze della vita da soldato, il primo in Italia, in versi endecasillabi. 

“L'iniziativa si inserisce nel quadro di un percorso di ricerca storica articolato sul triennio 2016-2018 – commenta il sindaco Sottani – che ha fatto emergere dati interessanti e inediti come l'arruolamento di migliaia di soldati delle nostre campagne partiti per la Grande Guerra, la valorizzazione di un episodio importante della nostra storia, le donne di Lamole, protagoniste di una protesta corale di cui quest'anno abbiamo celebrato il centenario, il ritrovamento del diario di Martini e la pubblicazione del volume “Il tramonto del sole e l'ultimo addio” curato da Monica Ciampoli in collaborazione con Andrea Gigliotti, Leonardo Losappio, Matteo Morandini”.