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Al Vinitaly spopola il vegan Chianti

​E' boom di esportazioni per il vino vegano: la prima annata delle bottiglie con il bolllino cruelty free sta facendo segnare un più 60% dell'export

Questo il bilancio, ancora parziale, fatto registrare da Casabianca, tenuta vitivinicola senese, che a inizio 2015, per prima, ha ottenuto la certificazione vegan per il Chianti Colli Senesi e l'intera linea di vini.

"Si tratta ancora di dati parziali ma l'interesse che abbiamo riscontrato intorno alla nostra scelta di certificare i vini con il bollino vegan segna un risultato che non ci saremmo aspettati", racconta Alberto Cenni, amministratore delegato di Casabianca. 

L'azienda ha ricevuto la certificazione cruelty free a partire dalla vendemmia 2014 ed è stata rilasciata dopo un complesso iter procedurale che ha portato a tracciare ogni passaggio della produzione dalla vigna all'uva, dalla bottiglia al packaging da parte di Csqa di Vicenza, azienda leader nelle certificazioni della tipicità e qualità dei prodotti agroalimentari ed enologici. 

"Il nostro obiettivo è produrre vini che siano sempre più espressione del territorio: per questa ragione accanto alla conduzione biologica e alla certificazione di origine, Docg e Igt, abbiano puntato sul bollino vegano che significa un'attenzione in più verso i consumatori". 

Una filosofia che parte dalla terra dove crescono i vigneti: un'oasi incontaminata con due riserve naturali all'interno e oltre i confini dell'azienda, incastonata in uno degli angoli più caratteristici della Toscana.