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Sulle Bcc ChiantiBanca prende tempo

Il nuovo consiglio d'amministrazione verrà eletto il prossimo 8 aprile e deciderà se uscire o meno dalla holding unica del credito cooperativo

Quella dell'8 di aprile sarà una giornata campale per l'assemblea dei soci di Chianti Banca. Non solo dovrà procedere alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione, ma l'assemblea sarà anche chiamata a scegliere il presidente di questo consiglio. Che non dovrebbe essere Lorenzo Bini Smaghi, attuale numero uno di Societé Generale, che non sarebbe interessato a ricoprire questo ruolo.

Oltre a questo passaggio decisivo, il cda dovrà perfezionare anche la fusione con le Bcc di Pistoia e Prato. Dopodiché dovrà decidere se approfittare o meno dello spazio concesso dal governo con la riforma delle banche di credito cooperativo per quegli istituti che, come Chianti Banca, hanno riserve superiori ai 200 milioni di euro.

Se il cda lo vorrà, Chianti Banca potrà trasformarsi in spa e rimanere fuori dalla holding unica in cui confluiranno tutte le banche di credito cooperativo.

"Qualsiasi valutazione relativa al cosiddetto 'way-out' dalla futura holding previsto dalla recente riforma sul credito cooperativo - ha sottolineato la banca in una nota - sarà di pertinenza del nuovo consiglio di amministrazione eletto dalla prossima assemblea, e quindi sottoposta al giudizio dei soci".

"Più che i dettagli della normativa - si legge -, decisiva sarà la valutazione del progetto industriale elaborato da Federcasse e, quindi, della futura holding. La decisione dipenderà dalla chiarezza ed efficacia del progetto stesso e dalla capacità di ridisegnare e dare una svolta al movimento"