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Il Chianti guarda oltreoceano per il dopo Covid

Il Consorzio toscano dei vini capofila di un progetto di promozione da 6 milioni di euro in USA e Canada. E le misure del Governo non soddisfano

Nelle cantine ci sono i vini invenduti e nei campi ci sono le piante per le quali non c'è "lockdown" che possa fermare il loro ciclo di vita. Nel mezzo ci sono i produttori vinicoli del Consorzio Chianti che hanno deciso di rispondere all'emergenza Covid-19 con una gara da 6 milioni di euro per la promozione del marchio toscano negli Stati Uniti e in Canada, ovvero nei tradizionali mercati di sbocco che la crisi sanitaria (ed economica) hanno sbarrato. 

Si tratta, spiega una nota del Consorzio, di una gara europea che il Consorzio toscano ha lanciato come capofila e in partenariato con il Consorzio Formaggio Asiago Dop, il Consorzio tutela Asti Docg., il Consorzio del Pinot Grigio delle Venezie Doc e il Consorzio Pecorino Sardo Dop. L'obiettivo è quello di selezionare soggetti da inserire nello sviluppo di una campagna di informazione e promozione spalmata nel triennio 2021-2021 per rafforzare la presenza sul mercato nordamericano

Le domande di partecipazione al bando potranno essere presentate entro il 12 maggio alle 12. Il progetto, che rientra nelle iniziative di rafforzamento della competitività del settore agricolo dell'UE, sarà proposto il 3 giugno prossimo alla Commissione per ottenere il finanziamento. 

I produttori, per voce del presidente Giovanni Busi, si dicono insoddisfatti delle misure adottate dal Governo per alleviare le sofferenze delle aziende causate dall'emergenza coronavirus, definendole "insufficienti in termini di provvedimenti in campo tributario-fiscale, in materia previdenziale e di lavoro e previdenza sociale né tantomeno nel campo del credito". Da qui l'iniziativa di rilancio per recuperare quota nei prossimi tre anni.