Cronaca

Chiesti al Comune i resti di Pacciani

Domanda per entrare in possesso della cassetta di zinco dopo la riesumazione del corpo, ma la risposta è stata negativa. Continua il mistero

Che sia stato uno dei fatti di cronaca più misteriosi della storia d'Italia è ormai un dato di fatto, ma il caso dei delitti del Mostro di Firenze e soprattutto le vicende attorno alla figura di Pietro Pacciani continuano a far parlare anche dopo sedici anni dalla morte. Come ha riportato una nota stampa dell'agenzia Ansa, sarebbe arrivata all'amministrazione comunale di San Casciano Val di Pesa una richiesta per poter entrare in possesso dei resti della salma, riesumata a luglio di un anno fa. Questa particolare richiesta sarebbe giunta non dalle figlie, come sarebbe stato giusto, ma da una persona estranea ai gradi di parentela del contadino di Mercatale. Richiesta alla quale il Comune ha risposto no. Da oltre un anno i resti di Pacciani sono in deposito in una cassetta di zinco all'interno del cimitero comunale di San Casciano Val di Pesa: adesso, se nessun familiare ne farà richiesta, potrebbero finire in ossario. In questa misteriosa vicenda risulta anche che un istituto di ricerca tedesco si fosse interessato a quella cassetta di zinco per poter analizzare e studiare i resti di Pacciani. Ma anche in questo caso, l'allora Pubblico Ministero Paolo Canessa dette il suo definitivo dissenso. Difficile comunque risalire all'identità dell'uomo che avrebbe fatto l'ultima richiesta all'amministrazione comunale sancascianese: certo è che il mistero di Pietro Pacciani continua ancora a far parlare di sé.