Attualità

Chianti Classico, numeri incoraggianti

Primo trimestre con il segno più, crescono le esportazioni con il Gallo Nero presente in oltre 60 Paesi

Numeri positivi per il Chianti Classico in questi primi mesi del 2015, visto che il primo trimestre ha fatto registrare un aumento delle vendite del 2 per cento dopo la chiusura in positivo del 2014 con un più 5 per cento rispetto all’anno precedente, merito della crescita delle esportazioni che nel 2014 hanno toccato quota 82 per cento, la più alta di sempre. E' questa, in estrema sintesi, la fotografia del Chianti Classico alle porte di Expo, una delle denominazioni di riferimento della Toscana, con un exploit che è frutto di una strategia di rafforzamento della denominazione, che ha comportato anni di lavoro e portato ad un deciso riassetto della denominazione. Da qui una crescita costante delle vendite stata accompagnata da un consistente rialzo del prezzo dello sfuso e da una progressiva riduzione degli stock di giacenze, oggi riportati ad un livello di equilibrio. “Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato – ha affermato Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio – un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico da un anno in commercio. Con l’introduzione della Gran Selezione, il Chianti Classico ha dato al mercato un deciso segnale sulla volontà di accrescere il livello qualitativo della denominazione, e questa scelta ha sicuramente influenzato positivamente l’immagine del prodotto e le vendite”. Ma è anche sul fronte dell'impatto del Gallo Nero nei confronti dei Paesi esteri che i numeri forniscono dati incoraggianti, visto che il prodotto è presente in oltre 60 nazioni di tutto il mondo, con l’export che rappresenta l’82 per cento dello sbocco commerciale. Anche per il 2014 gli Stati Uniti si sono confermati il primo mercato del Chianti Classico, seguiti dalla Germania, dal Canada, da Regno Unito, Svizzera e Giappone. Nel mondo del vino il Chianti Classico può essere a ragione definito come un vero e proprio “distretto” e contare su numeri da “grande impresa”, con un fatturato globale stimabile in oltre 600 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 360 milioni di euro e infine un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.