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Meno ma ottimo, è il Chianti del 2020

Ipotizzata in partenza una riduzione del 20% la produzione per mantenere l'equilibrio sul mercato sconvolto dal Covid. Perdite inferiori al previsto

Ancora dieci giorni, sperando nel meteo, poi il Chianti potrà brindare alla nuova produzione: una produzione che, per i viticoltori, si annuncia di ottima qualità anche se inferiore in termini quantitativi.

“E' una vendemmia favolosa la produzione di vino è minore rispetto agli altri anni, ma la qualità è ottima” ha detto Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti. “La vendemmia sta proseguendo bene, speriamo che il tempo ci assista anche per i prossimi 10 giorni, poi potremo brindare”. 

In realtà un calo della produzione era già nei programmi dei produttori per compensare gli effetti della crisi Covid. “Avevamo deciso di ridurla del 20% per garantire un equilibrio di mercato, mantenere i prezzi dello sfuso e la remuneratività per le imprese, ma poi non c'è stato bisogno che gli agricoltori facessero nessun intervento nelle vigne”. Quest'anno, infatti, di grappoli ne sono maturati meno e quindi non c'è stato bisogno di mettere mano artificialmente alla produzione. 

Per quanto riguarda il clima sul fronte dei mercati, a fronte di un calo previsto nei mesi scorsi del 5-10%, se ne è registrato (al 31 Agosto) uno dello 0,5%, dunque molto inferiore. Le vendite, spiega il Consorzio, sono aumentate soprattutto nella grande distribuzione. 

I problemi si registrano piuttosto per le circa 570 aziende che lavorano sul canale "Horeca", quello dei ristoranti e delle enoteche, duramente colpite dalle restrizioni anti-Covid: “Durante il lockdown questo canale è rimasto completamente chiuso - ha spiegato Busi - Ora sta riaprendo, ma la ripresa è lenta, mentre in campagna i costi, compresi quelli per la vendemmia, sono invariati e non si possono ridurre e l'accesso al credito è difficile”. Da qui la richiesta di intervenire urgentemente in sostegno al settore non solo al Governo nazionale ma anche a quello regionale in formazione.