Il permesso al taglio era stato rilasciato ma con prescrizione che 56 querce, le cosiddette matricine a cui spetta il compito di produrre seme per la rigenerazione del bosco vincolato, dovessero rimanere in piedi. Intatte.
Invece in quell'area boschiva a San Donato in Poggio ne erano state abbattute già 15. A rilevarlo sono stati i carabinieri della stazione forestale di Tavarnelle Val di Pesa. Hanno trovato le matricine di maggior diametro tirate giù e lasciate depezzate sul letto di caduta, in difformità rispetto alla Dichiarazione di taglio presentata presso la Città Metropolitana di Firenze.
I militari hanno dunque segnalato il titolare della ditta all'autorità giudiziaria per aver eseguito un taglio in difformità rispetto all’atto autorizzatorio e in un bosco vincolato senza l’autorizzazione paesaggistica, prevista dal Codice del Paesaggio.
In applicazione della legge regionale toscana - che esclude la modalità di taglio dalla classificazione colturale, annettendolo al carattere di difformità sostanziale con prelievo maggiore al 20% rispetto a quanto autorizzato - i carabinieri hanno anche determinato sanzioni amministrative per 1.995 euro per le matricine multiple che sarebbero dovute rimanere a dotazione del bosco e per mancata esposizione del cartello di cantiere.