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Attualità mercoledì 11 luglio 2018 ore 13:27

L'antidoto al bullismo? La scuola zen

Il fondatore del progetto Giacomin col Dalai Lama
Il fondatore del progetto Giacomin col Dalai Lama

Il fondatore del progetto, ha creato sperimentalmente una classe nell’Istituto Don Milani per insegnare il metodo ad una settantina di docenti



TAVARNELLE VALDIPESA — La scuola zen che previene il bullismo si traduce in realtà nelle scuole di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa. 

La sperimentazione, condotta dal maestro e giornalista Valentino Giacomin, fondatore del metodo rivoluzionario Alice Project, ha avuto un ampio riscontro e già dal prossimo settembre l’Istituto comprensivo Don Milani ne introdurrà alcuni aspetti in diversi plessi, di vario ordine e grado, dall’infanzia alla secondaria. La meditazione, il canto corale, lo yoga e altri strumenti volti a potenziare le capacità cognitive, sviluppare concentrazione e disciplina negli studenti sono i temi che hanno colto maggiormente l’attenzione nei settanta docenti coinvolti nella settimana di formazione, allestita nell’aula magna della scuola secondaria Il Passignano di Tavarnelle. 


L’Istituto comprensivo di Barberino e Tavarnelle, nel cuore delle colline fiorentine tra Chianti e Valdelsa, è la prima scuola pubblica su scala nazionale ad accogliere il progetto Alice Project. Le prime radici italiane del progetto, finanziato dal Ministero, si sono costituite in questi giorni a Tavarnelle Val di Pesa attraverso una specifica attività di formazione rivolta ad una folta platea di insegnanti provenienti da Barberino, Tavarnelle, San Casciano e altri comuni toscani e italiani. La sperimentazione si è avvalsa del coinvolgimento attivo di una decina di bambini iscritti alle primarie del territorio attraverso i quali il maestro ha simulato una vera e propria classe Alice Project ed esposto il complesso di strumenti e metodologie, applicati direttamente ai bambini.

“Il progetto è frutto di una rete condivisa – dichiara il sindaco di Tavarnelle David Baroncelli - una comunità unita, aperta, coraggiosa e inclusiva come la nostra non poteva che accogliere con attenzione e interesse l'attività formativa rivolta ai docenti, proposta dalla dirigenza scolastica dell'Istituto comprensivo Don Milani. Nelle scuole di Giacomin, attive in varie città indiane, è quasi assente il bullismo, noi abbiamo il coraggio di investire sul sentimento della serenità, cominciamo da noi stessi e dalle nostre scuole”.

Anche il sindaco di Barberino Val d’Elsa Giacomo Trentanovi condivide il valore educativo e sociale della sperimentazione. “Le nostre comunità scolastiche, insegnanti e genitori, amministrazioni comunali di Barberino e Tavarnelle, lavorano unite e trasversalmente per migliorare la qualità della formazione e della didattica nelle scuole dell'Istituto comprensivo Don Milani, l’obiettivo del metodo è quello aiutare i bambini a trovare il loro punto di contatto e di equilibrio con il mondo di cui sono parti integranti. Un grazie a tutti ed in particolare alla dirigente scolastica Paola Salvadori, il nostro futuro dipende dall’importanza che sapremo dare al binomio crescita – educazione, sviluppo - cultura”.

Il progetto

Alice Project è incentrato su una visione educativa che sostituisce il nozionismo con la costruzione di ponti tra culture e lingue diverse, in bilico tra Oriente e Occidente. Alle materie convenzionali, quali italiano, matematica, geografia, storia, inglese, affianca e integra filosofia, meditazione, yoga, agricoltura, educazione alla spiritualità. I bambini osservano per qualche minuto la luce di una candela per rafforzare concentrazione e attenzione, leggono parole ed espressioni per poi ripeterle a occhi chiusi al contrario, anche in lingua inglese, al fine di stimolare le capacità cognitive, praticano meditazione per conoscere il pensiero e sviluppare consapevolezza, imparano matematica attraverso l'accensione di un'originale sequenza di lampadine. Il metodo pedagogico è fondato sul concetto di unità tra mente e corpo e si pone l’obiettivo di indicare un percorso educativo, alternativo a quello convenzionale, che pone al centro l'analisi della sfera emotiva e psicologica dei bambini. "L’intento è quello di aiutare i bambini a conoscere se stessi, partendo dall’analisi e dunque dalla gestione delle loro emozioni, positive e negative, creare opportunità di relazioni corrette e fornire gli strumenti necessari ad una crescita equilibrata, in armonia con gli altri studenti dichiara - Valentino Giacomin – permetterà di educare persone felici; i bambini attenti, concentrati e disciplinati di oggi saranno cittadini consapevoli e responsabili del domani".

Dopo aver lasciato l'Italia nel 1986, Giacomin si trasferisce in India e inizia a sperimentare il metodo a Sarnath, Bodh Gaya e Arunachal Pradesh. “Con questo metodo – spiega Giacomin - i ragazzi sviluppano maggiore capacità di attenzione, buona memoria, più consapevolezza e tolleranza, non manifestano problemi di disciplina, socializzazione e bullismo. Imparano a osservare quanto avviene nella loro mente e nella loro coscienza, ad analizzare pensieri ed emozioni e ad acquisire pace interiore”. Tanti i riconoscimenti assegnati a Giacomin nel corso degli anni. Tra i titoli più prestigiosi, quello di Cavaliere della Solidarietà conferito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2007, e il sostegno del Dalai Lama.


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