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Attualità venerdì 10 ottobre 2014 ore 13:10

Se le stelle sono da ascoltare

Astronomia accessibile ai non vedenti: collaborazione tra l’Osservatorio del Chianti e la Nasa per far sentire i suoni originari emessi dai pianeti



CHIANTI — Osservare la bellezza del sistema solare con altri ‘occhi’. Un telescopio puntato sul Signore degli anelli e la melodia cosmica emessa da Saturno si diffonde, riempie la cupola dell’Osservatorio polifunzionale del Chianti, incanta e trasporta gli appassionati non vedenti. Percezioni sonore, tattili e olfattive diventano nuovi strumenti di “osservazione”. Un obiettivo e una prospettiva che presto si tradurrà in una reale opportunità grazie al doppio progetto elaborato dall'Osservatorio polifunzionale del Chianti, l'associazione Ludica e l'Unione Italiana Ciechi, in collaborazione con la Nasa per realizzare percorsi scientifici rivolti a non vedenti. L’iniziativa ha già ottenuto i finanziamenti di Regione Toscana, nell'ambito di Pianeta Galileo, e Cesvot.

Prende il via il progetto “Stelle oltre il buio” curato da Emanuele Pace, responsabile scientifico dell’Osservatorio, Gianni Paoli e Brigida Cirillo, finalizzato a rendere la scienza fruibile a chi non può vederla ma percepirla con gli altri quattro sensi. Realizzato dall'Unione comunale del Chianti fiorentino, per un investimento complessivo pari a 350mila euro, l'Osservatorio si lega a doppio filo ai temi della diversità mettendo al servizio degli utenti diversamente abili un progetto che renderà l’astronomia a portata di non vedente.

"L’iniziativa – spiega il curatore del progetto Emanuele Pace in una nota - permetterà di realizzare strutture tattili, pianeti 3d e renderà possibile l’ascolto dei suoni originari emessi dai pianeti attraverso l’accesso diretto ai dati della Nasa". Saranno inoltre formati una quindicina di giovani per l’accompagnamento qualificato dei visitatori non vedenti e dei diversamente abili ai percorsi scientifici promossi dall’Osservatorio che possono già usufruire della piattaforma donata dai Lions Barberino Montelibertas. “Il progetto - prosegue – mira anche a coinvolgere insegnanti e studenti, attraverso spazi laboratoriali guidati, per realizzare percorsi descrittivi che portino la scienza a chi finora ha dovuto affrontare barriere multimediali. L’obiettivo e l’auspicio è che dalla condivisione nasca la comprensione, non solo della scienza, ma anche della disabilità e di come superarla insieme”. A realizzare le strumentazioni scientifiche un laboratorio fiorentino, la ditta Paleos, costituito da giovani paleontologi, ingegneri, naturalisti.


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