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Attualità giovedì 13 novembre 2014 ore 13:09
San Martino nel bosco e cin cin con cioccolato
La festa delle lanterne con i bambini di San Donato. Il sindaco Baroncelli: “In occasioni come queste si coglie il senso e il ruolo della scuola"
TAVERNELLE VAL DI PESA — Nel cuore e nel buio del bosco di San Donato, in prossimità del campo sportivo, cento fiammelle sono state accese per ricordare che, conclusa l’estate, la luce rimane, continua ad illuminare, come una speranza, il cuore dei contadini e i loro buoni propositi.
La festa di San Martino è stata un’occasione speciale per gli alunni della scuola primaria di San Donato in Poggio, coinvolti dalle insegnanti in un percorso di emozioni e sensazioni attraverso la storia, la tradizione e i riti del mondo contadino che proprio l’11 novembre rinnovavano il vino novello. La luce che, secondo la tradizione nordica, simboleggia generosità e coraggio è stata accesa dai bambini protagonisti di una sfilata con le lanterne lungo i sentieri del bosco. Condotti per mano dalle maestre, i piccoli hanno cantato filastrocche e motivi legati ai prodotti della terra e alla bellezza di madre natura. Si sono poi fermati davanti ad una quercia abbracciandola idealmente e sotto qualche goccia di pioggia autunnale hanno rievocato le origini della storia, alternando note e versi in rima. Ad attendere i bambini, al termine della passeggiata, un cin cin fatto non con il vino ma con la cioccolata calda preparata dai genitori che hanno contribuito alla realizzazione della festa.
All’iniziativa era presente anche il sindaco di Tavarnelle David Baroncelli che ha espresso apprezzamenti per la festa e gli organizzatori. “Una bella iniziativa che ho potuto condividere con le maestre e le famiglie – ha commentato - è da apprezzare l’idea di celebrare in modo così originale una festa che affonda le proprie radici nelle tradizioni di una volta; in occasioni come queste si coglie il senso e il ruolo della scuola e del suo stretto rapporto con la comunità, vissuta come una piccola grande famiglia, inclusiva, dinamica, sensibile al rispetto del passato e al valore della memoria”.
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