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Cronaca lunedì 21 luglio 2014 ore 11:02

Niente più visite specialistiche al Borghetto

Scompaiono le funzioni di poliambulatorio e sindaci alzano la voce



TAVARNELLE — Servizi specialistici, richiesti e usufruiti da anni dalla comunità chiantigiana, come visite ortopediche, accertamenti oculistici, otorinolarongoiatrici, controlli audiologici e ginecologici rischiano di scomparire dalla gamma dei servizi socio-sanitari disponibili presso il presidio di Tavarnelle “Il Borghetto”. Un’ipotesi che le amministrazioni comunali di Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa, portavoci e interpreti di una rete di bisogni sociali in costante e graduale aumento, si rifiutano di considerare e accogliere. “Esprimiamo tutta la nostra contrarietà rispetto all’ipotesi di un taglio di servizi così considerevole in un’area come la nostra già definita dalla stessa Asl disagiata; la riorganizzazione dell’offerta dei servizi, che per noi sulla carta equivale all’eliminazione di tutte le visite specialistiche attive presso il Borghetto, renderebbe il nostro territorio ancora più debole e penalizzerebbe le condizioni della fascia grigia della popolazione, in particolare quelle degli anziani e delle famiglie in difficoltà economiche”.

Sono le parole con le quali i sindaci di Tavarnelle e Barberino David Baroncelli e Giacomo Trentanovi, facendosi interpreti delle esigenze dei cittadini, alzano la voce contro la riduzione dei servizi socio-sanitari attivi nel presidio Il Borghetto. Un’operazione decisa dalla Asl Firenze nell’ambito della nuova distribuzione territoriale dei servizi sul territorio e del nuovo modello di organizzazione dei presidi. “Nel nostro territorio – proseguono i sindaci - dove insiste una popolazione complessiva pari a oltre 10mila abitanti, non può essere sufficiente un presidio base, formula prevista nel quadro della nuova riorganizzazione: i soli servizi infermieristici ambulatoriali e domiciliari, i prelievi e l’attività amministrativa non sono sufficienti a dare una risposta adeguata ad una popolazione come la nostra dove l’indice di vecchiaia è il più alto della Toscana e la percentuale di cittadini anziani e a bassa mobilità costituisce una fetta importante della popolazione”. La richiesta che i sindaci Baroncelli e Trentanovi rivolgono alla Asl è che il Borghetto continui a erogare servizi specialistici.

“Come sindaci - precisano - abbiamo il compito di tutelare la condizione della salute pubblica del nostro territorio; per questo chiediamo che venga garantito un presidio intermedio con funzioni di poliambulatorio, oltre ai servizi di base. L’eliminazione delle visite specialistiche causerebbe notevoli disagi ai cittadini che hanno difficoltà a spostarsi verso altri presidi o le strutture ospedaliere; non dimentichiamo che una delle annose criticità che indebolisce il Chianti è il problema del trasporto pubblico locale: l’insufficienza dei collegamenti verso San Casciano o l’ospedale di Ponte a Niccheri avrebbe ripercussioni anche sui costi del trasporto sociale sostenuti dall’Unione Comunale del Chianti Fiorentino”. “La riduzione dei servizi - aggiungono - è motivata dalla Asl come operazione legata alla bassa densità della popolazione del nostro territorio: noi invece lo riteniamo un criterio insufficiente e incomprensibile, considerato anche che le prospettive di sviluppo e di crescita, i piani di gestione e programmazione dei nostri territori continuano a procedere ormai in un’unica direzione, quella dell’Unione comunale del Chianti fiorentino”.

Grazie ad una mozione unitaria presentata dai gruppi di maggioranza di Tavarnelle e Barberino la questione è stata discussa anche nel Consiglio comunale di Tavarnelle. Il documento è stato approvato all’unanimità e passerà al vaglio del Consiglio comunale di Barberino il prossimo 30 luglio.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino


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