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Attualità venerdì 20 marzo 2015 ore 22:08

I volumi del Naldini Torrigiani tornano a casa

I faldoni relativi al primo ospedale del Chianti tornano a Barberino, grazie alla Sovrintendenza, all'Asl fiorentina e all'Unione dei Comuni



Uno spaccato in miniatura della storia della sanità italiana, dall’epoca delle donazioni e delle opere pie, realizzate dai nobili mecenati locali, alla costituzione della congregazione della carità e alle nuove normative che assegnarono dalla fine dell’Ottocento competenze sanitarie alle istituzioni pubbliche. Cento anni di storia del primo ospedale del Chianti, il Naldini Torrigiani di Tavarnelle, tornano a casa. I numerosi faldoni, ricchi di notizie relative alla vita del piccolo ospedale e del suo stretto rapporto col territorio sono stati collocati, secondo una convenzione per il deposito, la custodia e la conservazione del materiale stipulata da Asl 10 e Unione comunale del Chianti fiorentino, presso la Casa della Cultura “Alda Merini”, dove ha sede l’archivio storico del Comune di Barberino Val d’Elsa.

I documenti, di proprietà della Asl, si trovavano presso una struttura ospedaliera fiorentina e da questa mattina si sono ricongiunti al passato del territorio, tra gli scaffali della Casa della Cultura. L’operazione è frutto di un lavoro di riordino e inventario, voluto dall’Azienda sanitaria fiorentina e coordinato dalla Sovrintendenza Archivistica per la Toscana in collaborazione con l’Unione comunale del Chianti fiorentino. I documenti ripercorrono un secolo di vita, da quando nel 1887 la struttura apre i battenti fino alla sua chiusura avvenuta nel 1991, una storia fatta di vita in corsia, di assistenza ai più poveri, di solidarietà, mecenatismo e senso del dovere espressi dalla comunità locale. L’intervento e la sistemazione degli antichi documenti sono stati realizzati alla presenza di Rossella Centoni, direzione Affari generali Asl 10, Ivan Pelli, responsabile degli archivi Asl, Gabriela Todros della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, Alessandro Marucelli, ispettore onorario della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana e Roberto Baglioni, l’archivista che ha curato il lavoro di inventario. “L’intervento – ha commentato Elena Borri, assessore dell’Unione comunale del Chianti fiorentino con delega alla Cultura - rientra nel quadro delle politiche di valorizzazione delle risorse storiche e culturali del nostro territorio, siamo felici di accogliere il trasferimento dell’archivio, un pezzo di storia della Toscana che racconta in forma inedita come nasce e si sviluppa nel corso del ‘900 l’attività di assistenza ai meno abbienti”.


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