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Attualità martedì 27 febbraio 2018 ore 17:44

Un parco in stile taiga nella cassa di espansione

In prossimità dello stadio un nuovo spazio verde aperto alla cittadinanza, frutto della collaborazione tra Consorzio di Bonifica e Comune di Greve



GREVE IN CHIANTI — Corsi d’acqua, pini silvestri, abeti, ginepri nel cuore verde della Toscana. L’incanto delle foreste del Nord Europa scende in collina e rievoca atmosfere e bellezze degli ambienti boreali. Grazie alla collaborazione tra il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e il Comune che portano avanti il loro programma di investimenti per la messa in sicurezza delle zone fluviali del Chianti, la cassa di espansione collinare di Greve, situata nelle vicinanze dello stadio del capoluogo, si trasforma in un parco dalle caratteristiche, dai profumi e dai colori ‘montani’, fruibile e aperto alla cittadinanza.

Il progetto di riqualificazione e manutenzione straordinaria, messo in atto dal Consorzio, ha riqualificato un’opera idraulica attraverso la creazione di un’area naturalistica di rilievo, che ricorda la biodiversità della taiga scandinava. Il sindaco evidenzia l’importanza di questo intervento che consente l’utilizzo da parte dei cittadini di una delle zone più belle del territorio, lungo i margini del Torrente Greve, adiacente alle abitazioni di via Danimarca, dove passeggiare e trascorrere giornate a contatto con la natura incontaminata, un luogo ospitale, accogliente che la manutenzione ha migliorato accentuando la funzione di spazio pubblico.

Il Consorzio ha operato una serie di tagli e ha ricreato un vero e proprio bosco in stile taiga, tipica ambiente delle foreste temperate della Scandinavia, fruibile da parte della cittadinanza. Le lavorazioni sono state realizzate anche con l’ausilio delle squadre degli scalatori degli alberi, i tree climbers, che hanno operato tagli controllati degli alberi arrampicandosi su fusti alti quasi venti metri. 

Come spesso succede nei territori del Chianti fiorentino, l’intervento di taglio ha permesso di riportare alla luce un vecchio muretto a secco, databile intorno agli anni ’30, testimonianza rilevante che attesta la presenza di antiche sistemazioni agrarie collinari e fluviali nel territorio grevigiano.


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