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Attualità venerdì 28 settembre 2018 ore 11:51

Un passo alla volta, c'è la passeggiata del cuore

Un passo alla volta, in un libro le passeggiate del cuore delle pazienti della Psiconcologia di Ponte a Niccheri e il potere terapeutico di camminare



BAGNO A RIPOLI — Con la malattia, Francesca racconta di aver scoperto una nuova terapia: la camminata.

“Non avevo voglia di parlare né di stare con le persone – scrive - mi sono ritrovata a camminare ed è stato come fidarsi nuovamente del mio corpo, scoprire che forse non mi aveva tradito ma si era solo distratto”. Sara invece racconta che la passeggiata a Gaville, tra il Valdarno e il Chianti, “le ha salvato la vita”: “È stato lì, mentre camminavo, che ebbi quasi la certezza che qualcosa non andava, aiutandomi a scovare l'ospite indesiderato che era dentro di me”, scrive.

La camminata come strumento di cura, come modo per riappropriarsi del proprio corpo, del benessere e della propria vita dopo l'esperienza di un cancro, è al centro del libro “Un passo alla volta”, che sabato 29 settembre sarà presentato a Bagno a Ripoli con una passeggiata collettiva aperta a tutti organizzata dal Comune di Bagno a Ripoli sulle colline affacciate su Firenze fino all'antico Spedale del Bigallo (ritrovo ore 10 al parcheggio in località La Fonte). 

Autrici del testo sono le pazienti del gruppo “Il peso delle emozioni” della SOSD di Psiconcologia dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, diretta dalla dottoressa Lucia Caligiani e compresa nel Dipartimento Oncologico dell'Azienda Usl Toscana Centro diretto dalla dottoressa Luisa Fioretto.

Una decina di donne, tutte residenti nell'area fiorentina e di mezza età, che sotto la guida di Elisabetta Surrenti, medico psicoterapeuta della Psiconcologia dell'Osma e ideatrice del progetto, hanno messo nero su bianco le loro “passeggiate del cuore”, gli itinerari preferiti a loro più cari per motivi affettivi, familiari, riconducibili ad esempio ai ricordi d'infanzia oppure più semplicemente “battuti” abitualmente perché proprio dietro casa. La malattia è presente, in modo diverso, in ognuno dei percorsi, come un filo conduttore che accompagna ogni paziente lungo il cammino.

Per Donata, ad esempio, con la malattia la passeggiata da Monte Ceceri a Ponte a Mensola diventa “uno sfogo, un sostegno fondamentale”: “Dovevo uscire e camminare, andare fuori, muovermi, senza fretta e soprattutto da sola”, scrive nel libro. 

Ma c'è anche chi, con l'avvento del cancro, ha avuto un rifiuto doloroso nei confronti delle passeggiate lungo sentieri familiari associati ai momenti felici. Come Stefania G., che nel 2013, l'anno in cui è stata operata, “per mesi – scrive – non è voluta tornare in quei luoghi”, ovvero sui sentieri di Fattucchia, vicino Grassina, che aveva iniziato a percorrere da bambina insieme al nonno paterno. C'è chi soffre, come Lorella, perché con l'intervento “prova oggi il disagio di camminare a stento”. E chi, come Stefania A. non esita a definire “una medicina” la passeggiata con il suo cane Tex in mezzo agli olivi di Quarate.

Ogni itinerario ha una lunghezza e un grado di difficoltà diversi. La maggior parte dei percorsi sono compresi all'interno dei confini fiorentini, dalla Badia a Passignano a Quarate, dalle Cascine del Riccio al Ponte Vecchio. Uno solo conduce i lettori nella zona di Castiglioncello, nei pressi di Poggio Pelato. Tutte le passeggiate sono accompagnate da minuziose schede tecniche che ne descrivono i tracciati ma anche la storia, le bellezze naturalistiche e artistiche che li costeggiano: fonti, ville antiche e luoghi di culto disseminati in mezzo alle campagne toscane. Il libro, curato da Sabrina Guzzolini e stampato dalla tipografia Abc Firenze, potrà essere acquistato con un contributo di 15 euro facendo richiesta al seguente indirizzo mail: elisabetta.surrenti@uslcentro.toscana.it. Il ricavato servirà a supportare le attività del gruppo della Psiconcologia “Il peso delle emozioni”.


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