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Attualità mercoledì 20 febbraio 2019 ore 15:03

Sicurezza, arriva il controllo di vicinato

Via alle candidature. Diventa operativo il progetto di monitoraggio del territorio basato sul coordinamento tra cittadini e polizia municipale



BAGNO A RIPOLI — Un gioco di squadra tra cittadini e forze dell'ordine per il monitoraggio del territorio. Il controllo di vicinato sbarca a Bagno a Ripoli.

Il progetto è promosso dal Comune e dalla polizia municipale d'intesa con la Prefettura di Firenze e prevede la realizzazione di gruppi di cittadini incaricati di vigilare i quartieri con il coordinamento e un dialogo costante con le forze dell'ordine, al fine di identificare e prevenire eventuali fattori di rischio e migliorare la qualità della vita e il decoro urbano. I cittadini che vogliono partecipare da oggi possono farsi avanti e scrivere una mail all'indirizzo: polizia.municipale@comune.bagno-a-ripoli.fi.it

Nelle prossime settimane saranno effettuati colloqui e incontri con tutti coloro che faranno richiesta e successivamente le persone selezionate dagli agenti seguiranno un corso di formazione che spiegherà nel dettaglio i compiti e le regole del controllo di vicinato.

Potranno crearsi gruppi di cittadini a livello condominiale oppure in un quartiere. Le strade poste sotto il controllo di vicinato saranno segnalate con apposita cartellonistica. Il gruppo di cittadini potrà organizzare la propria comunicazione interna e lo strumento solitamente utilizzato è la messaggistica istantanea. Ogni gruppo avrà un coordinatore che farà una prima valutazione della segnalazione: se la reputerà qualificata e attendibile la inoltrerà ad un referente della Polizia municipale, che a sua volta farà scattare una verifica. Sarà fornito a tutti i partecipanti un vademecum, un protocollo da seguire per effettuare una segnalazione, che potrà riguardare ad esempio la presenza di auto o persone palesemente sospette, la presenza di mezzi, auto o biciclette che si sospettano rubate, situazioni di degrado urbano, atti vandalici e fenomeni di bullismo.

“Non ci saranno 'sceriffi' né 'cacciatori di taglie' nei gruppi - spiega il comandante della polizia municipale Filippo Fusi - I cittadini avranno solo il compito di segnalare un'anomalia, come un movimento di auto sospetto, la presenza di persone che non si sono mai viste prima nei pressi della propria abitazione o nella propria strada, al coordinatore del gruppo, che a sua volta avvertirà i nostri agenti facendo scattare un controllo. Saranno solo i referenti e non i singoli cittadini ad avere quindi un contatto diretto con la polizia locale. E deve essere chiaro che un cittadino che fosse testimone di un crimine, di una flagranza di reato o di una situazione di pericolo per l'incolumità delle persone non deve rivolgersi al gruppo di vicinato ma telefonare immediatamente ai numeri dell'emergenza 112, 113 e al numero della Polizia municipale 055.631111”.

Il ruolo di collegamento tra i coordinatori dei gruppi e la polizia municipale sarà rivestito da Maurizio Andorlini, già comandante della Polizia municipale di Bagno a Ripoli, Fiesole e Sesto Fiorentino. Sarà lui a farsi “portavoce” presso le autorità competenti delle segnalazioni veicolate dai coordinatori dei gruppi di cittadini. Mentre il referente del progetto per la Polizia municipale sarà l'ispettore Moreno Bosco.

Il regolamento del “controllo di vicinato” previsto dal Comune è molto rigido per le prescrizioni relative alla privacy. Per chi aderisce ad esempio c'è il divieto assoluto di divulgare ogni tipo di informazione emersa durante il controllo di vicinato. Allo stesso modo sono severamente vietate forme di pattugliamento del territorio.

“Il controllo di vicinato non ha niente a che fare con ronde, sentinelle che girano per il quartiere in pettorina o cose simili – dice il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini – Anzi, nasce proprio per scongiurare iniziative di questo tipo e azioni personali o collettive che spesso sono improvvisate e in quanto tali molto pericolose. Gruppi su whatsapp di cittadini che monitorano il territorio esistono già ma adesso potranno essere compresi in un progetto strutturato a contatto con istituzioni e forze dell'ordine per fornire informazioni tempestive e qualificate alle autorità competenti. Tutto sarà coordinato da chi si occupa di sicurezza per lavoro ed è formato per questo scopo, cioè dai nostri agenti di polizia municipale in collegamento con le forze dell'ordine. Aderire significa mettere in campo un nuovo strumento di difesa passiva ma anche promuovere e ricreare una 'intelligence da marciapiede', ossia in altre parole il vecchio spirito di comunità, a partire dalla conoscenza di chi abita nel nostro stesso palazzo”.

“Il controllo di vicinato – aggiungono Andorlini e Bosco – è anche questo: abituare i cittadini a fare quello che fanno tutti i giorni con un occhio diverso, per rendere la vita un po' più difficile a chi vuole compiere un reato. Se sentiamo un allarme che suona incessantemente anziché pensare che è rotto chiediamoci perché e segnaliamolo, lo stesso se sentiamo il cane del vicino che non smette di abbaiare. È una questione di filosofia, di cultura della sicurezza”.


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